Con la mano accarezzava il suo piccolo cagnolino da compagnia mentre da dietro Claudio le massaggiava le spalle.
Anche Ana era presente stava portando il caffè alla Signora vestita con il suo stupendo completo da cameriera. Nella gerarchia della casa forse Ana era l'unica che si trovava quasi al mio livello, sicuramente il cagnolino aveva più potere.
Ana era anche l'unica che dava del Lei ad Anastasia e la chiamava Signora Padrona.
Doveva essere molto umiliante per lei, ma lo accettava di buon grado. Ana aveva più di trent'anni ma nonostante il suo fisico ben tenuto l'espressione del viso la faceva più vecchia.
Noemi mi aveva indottrinato su cosa dire e come comportarmi.
Scendevamo giù dalle scale per raggiungere la living room, io barcollante e coperto dal burqa mi appoggiavo a Noemi.
"Anastasia... tuo marito vorrebbe parlarti" sorridendo Noemi
Un attimo di attesa e Anastasia fa un cenno di assenso e un sorriso mentre continua a massaggiare il cagnolino.
Noemi mi fa cenno di iniziare..
Balbettando e tremando "Anastasia scusa io ti voglio chiedere scusa "
"Perchè ciccio"
"perchè sono un mantenuto e tu meriti molto di più . ho paura di perderti" con un filo di voce
Anastasia sorride e girandosi verso Claudio lo bacia intensamente, lingua nella lingua.
Io continuo "ho bisogno di sentirmi tuo.. di avere un tuo marchio.."
Anastasia sorride e chiama Ana.
"Ana portalo in cucina e aspettate li"
"si Signora Padrona"
Aspettamo per lungo tempo finche arrivò Claudio con un aggeggio.
Solo poco dopo capì cosa serviva e che marchio avrei voluto.
Venni marchiato a fuoco con il nome di Anastasia sul sedere.
Un dolore atroce, segno della mia completa sottomissione a Lei.
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