Coperto da un burqa, come una femmina. Solo uno scorcio per gli occhi. Quasi sempre nella mia camera. Nessun contatto con l'esterno.
Venivo condotto e gestito. Non direttamente da Anastasia ma dalla sua fedele assistente Noemi, la bella giovane napoletana.
Lei era la mia carceriera, una dolce carceriera. Mi alzavo quando lei mi svegliava, mangiavo quando lei mi dava da mangiare. Ogni momento della mia vita era eterodiretto. Anche per andare in bagno dovevo chiamarla e venivo accompagnato. Non potevo andarci da solo.
Ogni mattina mi svegliavo ed ero completamente nudo e venivo vestito con il burqa da Noemi.
Noemi mi faceva aspettare e poi mi portava in bagno, aspettava che facevo i miei bisogni.
Poi mi portava a fare la colazione preparata da Ana.
Dopo mi veniva dato un calmante. Perdevo un po le mie forze e venivo riportato in camera.
Il pomeriggio mi lavava il pene, dopo avermi tolto la cintura di castità.
Settimanalmente venivo lavato e depilato.
Ingrassavo a vista d'occhio. In un anno raggiunsi 120 kg..
Noemi venne molto pagata per seguirmi.. le dava 1000 al mese, stipendio raddoppiato.
Alle 7 mi portava a mangiare da solo in cucina e poi alle 8 a letto.
Dopo 6 mesi venne messa una telecamera per controllare quello che facevo in camera. In realtà niente... stavo a guardare il muro tutto il giorno intontito dai calmanti.
Incominciavo ad avere qualche difficoltà di deambulazione visto anche il notevole sovrappeso.
Non vedevo quasi mai Anastasia.
I miei rapporti umani erano proprio con Noemi, con Ana e con il giovane fidanzato di Noemi.
La cosa più pesante era la riprogrammazione mentale, che non sapevo fosse tale.
Oltre ad intontirmi con la reclusione e i farmaci e umiliarmi per i vestiti che portavo e la nudità che dovevo mostrare, Noemi gestiva contro di me un vero e proprio lavaggio del cervello.
I giochi sadici erano di vario tipo.
In primo luogo la stimolazione e poi negazione dell'orgasmo.
Su questo Noemi era bravissima. Mi metteva a quattro zampe come una vacca e poi incominciava a toccarmi il cosino fino a farmela indurire e quando arrivavo al massimo me lo lasciava senza che venissi. Piano piano questo comportava che si sviluppasse sempre più la mia impotenza.
Un altro gioco coinvolgeva anche il fidanzato di Noemi.
Sostanzialmente mi mettevano con il burqa mentre guardavo loro due fare l'amore. Io avevo la cintura di castità.
Poi c'erano tutte le strategie di condizionamento e manipolazione mentale.
Per prima cosa il controllo del comportamento: controllo del contesto, quindi di come mi vestivo, di cosa mangiavo, le abitudini e il controllo finanziario.
La mia giornata era scandita da precise regole e non potevo sgarrare altrimenti scattava la punizione. Se non sbagliavo c'era il premio mensile: una masturbazione fatta da Noemi.
Se sbagliavo partivano le punizioni: non mangiare per un giorno, rimanere legato, venire picchiato.
Poi il controllo delle informazioni: le mie informazioni erano veicolate da Noemi, l'unica porta verso il mondo esterno. Chiaramente la fonte originaria era Anastasia.
Poi il controllo del pensiero. Avveniva un totale indottrinamento. Il messaggio che me veniva continuamente e in maniera ossessiva diretto era: Anastasia è giovanissima, bellissima e ricca. Lei è molto buona perchè potrebbe cacciarti di casa. Tu le devi tutto, lei ha dimostrato di essere intelligente e brillante, tu sei fallito in tutto. Anastasia è la tua vita, senza di lei non puoi vivere.
Infine il controllo delle emozioni.
Sensi di colpa e paura erano gli strumenti utilizzato.
Senso di colpa per essere un mantenuto.
Paura per essere cacciato di casa da un momento all'altro.
Anastasia era distante ed irraggiungibile: la vedevo una volta ogni 3/4 mesi, quando lei era in casa venivo chiuso a chiave in camera. Ma nello stesso tempo era il pensiero ossessivo. La mia camera era tappezzata di foto di Anastasia, ce l'avevo in continuazione davanti agli occhi.
Scoprì anni dopo, dalla bocca di Anastasia, che si trattava di un esperimento per rendermi dipendente e impotente di fronte a Lei.
Ci riuscì
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