lunedì 28 dicembre 2015

PASSANO GLI ANNI

Passano gli anni e ormai divento sempre più succube di Anastasia e del suo entourage.
Mi ero ormai abituato alla mia nuova situazione e Anastasia quando ho compiuto 42 anni nel 2010 mi ha concesso come regalo di potermi togliere il burqa e di vestire normalmente. Addirittura senza più cintura di castità, ma intanto ormai non mi serviva più.
Anastasia ormai era diventata un'attrice porno di un alto livello: guadagnavo ormai moltissimo.
Alla fine di quell'anno decise di lasciare Milano portandosi dietro tutto il suo entourage. Vivere in Lussemburgo era molto più conveniente per lei.
Io rimasi a Milano. Non rimasi solo però. Anastasia mi ha lasciato una giovanissima ragazza russa di 18 anni di nome Natasha,
Era bella, veramente bella, una siberiana: occhi azzurrissimi e capelli biondo chiari.. alta 1,80 snella. Lavorava nei locali come stripper e ora poteva farmi da badante.
Natasha aveva una particolare indole dominante ma soprattutto era furba, molto furba.
Lei aveva un appannaggio di 2000 € al mese oltre la gestione dei miei 500 €. Ben presto capì che poteva prenderseli quasi tutti se mi avesse concesso qualcosa.
In effetti Anastasia era ormai lontana ed io per Lei ero solo un ricordo che seguiva sbadatamente.
Natasha utilizzava i miei 500 € per vendermi diciamo delle prestazioni.
Ben presto fissò le tariffe: 30 € per leccarle i piedi; 50 € per leccarle le gambe; 100 € per potermi masturbare davanti a lei mentre mi mostrava la passerina; 200 € per poter vedere lei e il suo ragazzo che facevano l'amore; 250 € per guardarli e masturbarmi; 300 € per farmi masturbare da lei; 400 per leccarle la passerina; 500 per fare un pompino al suo ragazzo.
Ah mi ero dimenticato il ragazzo.. visto il nostro "accordo commerciale" venni dopo una settimana a vivere con noi. Un bel ragazzo: alto 190, muscoloso, biondo con occhi azzurri.... veramente bellissimo.
Avevano la casa a loro completa disposizione, io me ne stavo appollaiato nella mia cameretta, e venivano solo a trovarmi per farmi mangiare e mettermi a letto o per portarmi a fare i miei bisogni.
Seguendo pedissequamente le indicazioni e gli ordini di Anastasia io venivo lasciato nella mia camera nudo completamente ed attaccato alla spalliera del letto con un guinzaglio. Potevo muovermi solo quando venivano i miei due "Padroni".
Normalmente mi portava da mangiare Natasha, mentre il suo ragazzo mi portava in bagno.
Sempre secondo le indicazioni di Anastasia dovevano controllare mentre facevo i miei bisogni.
Era veramente umiliante per me, ma ormai mi ci stavo ampiamente abituando.
Loro, d'altra parte, avevano un notevole potere su di me: decidevano quando poteva mangiare e cosa, quando potevo fare i miei bisogni, quando potevo alzarmi dal letto, gestivano i miei soldi, e se sbagliavo potevano anche picchiarmi per punirmi.
Non venivo spesso punito ma qualche volta è capitato soprattutto quando mi scappava di masturbarmi, quello assolutamente non potevo.. certo salvo che non pagavo.
Per i primi mesi mi accontentavo di leccarla i piedi.. ma poi un bel giorni feci il salto e le chiesi di guardare mentre facevano l'amore e di masturbarmi.. ma questa è un'altra storia..







venerdì 20 novembre 2015

LA MARCHIATURA

Anastasia era comodamente seduta sul divano, con le gambe accavallate che mostrava e la sua piccola micro gonna in jeans. Un top a fascia mostrava il suo bellissimo ombelico e il suo seno prorompente.
Con la mano accarezzava il suo piccolo cagnolino da compagnia mentre da dietro Claudio le massaggiava le spalle.
Anche Ana era presente stava portando il caffè alla Signora vestita con il suo stupendo completo da cameriera. Nella gerarchia della casa forse Ana era l'unica che si trovava quasi al mio livello, sicuramente il cagnolino aveva più potere.
Ana era anche l'unica che dava del Lei ad Anastasia e la chiamava Signora Padrona.
Doveva essere molto umiliante per lei, ma lo accettava di buon grado. Ana aveva più di trent'anni ma nonostante il suo fisico ben tenuto l'espressione del viso la faceva più vecchia.
Noemi mi aveva indottrinato su cosa dire e come comportarmi.
Scendevamo giù dalle scale per raggiungere la living room, io barcollante e coperto dal burqa mi appoggiavo a Noemi.
"Anastasia... tuo marito vorrebbe parlarti" sorridendo Noemi
Un attimo di attesa e Anastasia fa un cenno di assenso e un sorriso mentre continua a massaggiare il cagnolino.
Noemi mi fa cenno di iniziare..
Balbettando e tremando "Anastasia scusa io ti voglio chiedere scusa "
"Perchè ciccio"
"perchè sono un mantenuto e tu meriti molto di più . ho paura di perderti" con un filo di voce
Anastasia sorride e girandosi verso Claudio lo bacia intensamente, lingua nella lingua.
Io continuo "ho bisogno di sentirmi tuo.. di avere un tuo marchio.."
Anastasia sorride e chiama Ana.
"Ana portalo in cucina e aspettate li"
"si Signora Padrona"
Aspettamo per lungo tempo finche arrivò Claudio con un aggeggio.
Solo poco dopo capì cosa serviva e che marchio avrei voluto.
Venni marchiato a fuoco con il nome di Anastasia sul sedere.
Un dolore atroce, segno della mia completa sottomissione a Lei.


L'ESPERIMENTO

Coperto da un burqa, come una femmina. Solo uno scorcio per gli occhi. Quasi sempre nella mia camera. Nessun contatto con l'esterno.
Venivo condotto e gestito. Non direttamente da Anastasia ma dalla sua fedele assistente Noemi, la bella giovane napoletana.
Lei era la mia carceriera, una dolce carceriera. Mi alzavo quando lei mi svegliava, mangiavo quando lei mi dava da mangiare. Ogni momento della mia vita era eterodiretto. Anche per andare in bagno dovevo chiamarla e venivo accompagnato. Non potevo andarci da solo.
Ogni mattina mi svegliavo ed ero completamente nudo e venivo vestito con il burqa da Noemi.
Noemi mi faceva aspettare e poi mi portava in bagno, aspettava che facevo i miei bisogni.
Poi mi portava a fare la colazione preparata da Ana.
Dopo mi veniva dato un calmante. Perdevo un po le mie forze e venivo riportato in camera.
Il pomeriggio mi lavava il pene, dopo avermi tolto la cintura di castità.
Settimanalmente venivo lavato e depilato.
Ingrassavo a vista d'occhio. In un anno raggiunsi 120 kg..
Noemi venne molto pagata per seguirmi.. le dava 1000 al mese, stipendio raddoppiato.
Alle 7 mi portava a mangiare da solo in cucina e poi alle 8 a letto.
Dopo 6 mesi venne messa una telecamera per controllare quello che facevo in camera. In realtà niente... stavo a guardare il muro tutto il giorno intontito dai calmanti.
Incominciavo ad avere qualche difficoltà di deambulazione visto anche il notevole sovrappeso.
Non vedevo quasi mai Anastasia.
I miei rapporti umani erano proprio con Noemi, con Ana e con il giovane fidanzato di Noemi.
La cosa più pesante era la riprogrammazione mentale, che non sapevo fosse tale.
Oltre ad intontirmi con la reclusione e i farmaci e umiliarmi per i vestiti che portavo e la nudità che dovevo mostrare, Noemi gestiva contro di me un vero e proprio lavaggio del cervello.
I giochi sadici erano di vario tipo.
In primo luogo la stimolazione e poi negazione dell'orgasmo.
Su questo Noemi era bravissima. Mi metteva a quattro zampe come una vacca e poi incominciava a toccarmi il cosino fino a farmela indurire e quando arrivavo al massimo me lo lasciava senza che venissi. Piano piano questo comportava che si sviluppasse sempre più la mia impotenza.
Un altro gioco coinvolgeva anche il fidanzato di Noemi.
Sostanzialmente mi mettevano con il burqa mentre guardavo loro due fare l'amore. Io avevo la cintura di castità.
Poi c'erano tutte le strategie di condizionamento e manipolazione mentale.
Per prima cosa il controllo del comportamento: controllo del contesto, quindi di come mi vestivo, di cosa mangiavo, le abitudini e il controllo finanziario.
La mia giornata era scandita da precise regole e non potevo sgarrare altrimenti scattava la punizione. Se non sbagliavo c'era il premio mensile: una masturbazione fatta da Noemi.
Se sbagliavo partivano le punizioni: non mangiare per un giorno, rimanere legato, venire picchiato.
Poi il controllo delle informazioni: le mie informazioni erano veicolate da Noemi, l'unica porta verso il mondo esterno. Chiaramente la fonte originaria era Anastasia.
Poi il controllo del pensiero. Avveniva un totale indottrinamento. Il messaggio che me veniva continuamente e in maniera ossessiva diretto era: Anastasia è giovanissima, bellissima e ricca. Lei è molto buona perchè potrebbe cacciarti di casa. Tu le devi tutto, lei ha dimostrato di essere intelligente e brillante, tu sei fallito in tutto. Anastasia è la tua vita, senza di lei non puoi vivere.
Infine il controllo delle emozioni.
Sensi di colpa e paura erano gli strumenti utilizzato.
Senso di colpa per essere un mantenuto.
Paura per essere cacciato di casa da un momento all'altro.
Anastasia era distante ed irraggiungibile: la vedevo una volta ogni 3/4 mesi, quando lei era in casa venivo chiuso a chiave in camera. Ma nello stesso tempo era il pensiero ossessivo. La mia camera era tappezzata di foto di Anastasia, ce l'avevo in continuazione davanti agli occhi.
Scoprì anni dopo, dalla bocca di Anastasia, che si trattava di un esperimento per rendermi dipendente e impotente di fronte a Lei.
Ci riuscì




giovedì 19 novembre 2015

DIETRO UN VELO

Agosto me lo passai da solo a casa. Solo con Ana che veniva a farmi da mangiare e pulire la casa.
Addirittura per quel mese i soldi li gestiva lei, contavo meno di niente.
Noemi e Claudio vennero messi in ferie e l'Ape Regina se ne andò (pagata 200.000 €) a Dubai nella nave di uno sceicco !!
Quando tornò era propria contenta, bellissimi posti e soprattutto tanti soldi.
Io ero veramente frustrato della mia vita. Una sera di inizio settembre ebbi la fortuna di parlare con lei che mi raccontò delle sue vacanze e dell'ambiente.
Mi raccontò tra l'altro di come le donne fossero sottomesse e portavano il burqa. Io le dissi che io ero un po come le donne di quei paesi.. e che avrei dovuto portare anch'io il burqa. Si mise a ridere.
Devo dire che ormai preferivo nascondermi e quindi le chiesi se mi poteva vestire cosi.
Passò un po di giorni e me lo concesse.
Da li rimasi coperto per un lungo periodo di tempo. E inizio il mio successivo passaggio nella mia completa subordinazione ad Anastasia.
Infatti incominciò a gestire molto profondamente la mia giornata.: non potevo più uscire salvo casi rari, mangiavo da solo in cucina e mai con lei, passavo il grosso della mia giornata nella mia camera e non potevo guardare ne la tv ne utilizzare pc o smartphone.
Cosa voleva Anastasia da me ? Ci volle tempo per capire ed avere una risposta....

MA CHE MENAGE !!!

Sta di fatto che in questa ormai passava tanta gente: la domesitca, Noemi, Claudio, io (il chiatto) e chiaramente lei..l'ape regina.
Ma che confusione !!!
Incominciamo.
Ana: poverina, lei proprio ci entrava poco nel guazzabuglio. Prendeva ordini da tutti pure da me. In realtà il suo capo diretto era Noemi, che con lei era piuttosto dura. Del resto bastava il piccolo errore e licenziata in tronco !!!
Noemi: beh una gran ruffiana ! sempre zitta zitta e buona buona con Anastasia, le stava dietro il culo e mancava che glielo leccasse. Poi dopo vedrete cos'è arrivata a fare !!! Con me una ienetta, mi teneva sotto il suo dito, se facevo il bravo mi dava un minimo di libertà e qualche soldino se no zitto e mosca !!. Fare il bravo significava due cose: la prima era quella di passarle una parte della mia paghetta... per comprarsi qualcosa per lei, aveva trovato il modo di falsificare gli scontrini; la seconda che dovevo tenere chiuso i due occhi quando invitava per scoparselo il suo fidanzato. Come premio avevo anche la possibilità di origliare e guardare dal buco della serratura i loro amplessi. Pensate che la ienetta mi toglieva la cintura di castità così potevo masturbarmi mentre loro facevano l'amore.
Claudio: doveva prendersi cura del corpo di Anastasia.. e lo ha proprio fatto nel senso più letterale. Oltre che autista, personal trainer e massaggiatore era diventato il suo stallone personale. Si ora era lei che comandava e gli uomini erano gli oggetti di piacere !!
Io: ero in definitiva il castrone. Una nuova specie umana senza sesso. Sempre più grasso e sempre più impotente pendevo dalle labbra di Noemi ed ero il burattino dell'Ape Regina, Anastasia.. la Regina veramente
L'ape regina: Era lei, Anastasia. Aveva ormai tutto il Potere. Economico, sessuale, sul mio corpo e sulla mia mente. Lei era la legge e tutti le dovevano obbedire... l'Alfa e l'omega.. Nessuno osava più contraddirla.

PARTE DELL'ARREDAMENTO

Ed io ? Io facevo parte dell'arredamento ormai. Ero un orpello da gestire e mi doveva gestire Noemi.
Una ragazzina, si era giovanissima 18 anni da poco compiuti: moretta, alta circa 1,70, fisico snello, bel seno, forte accento napoletano (era di Napoli ), molto sveglia e veloce. Era anche dolce e gentile.
Premetto che Anastasia mi aveva dato un appannaggio di 1000 € al mese che però non potevo utilizzare liberamente. Mi aveva anche aperto una polizza previdenziale.
Quei soldi finivano in un conto a me intestato dove Noemi aveva la delega per prelevare, firmare assegni e fare ogni cosa. Noemi aveva tutto: libretto assegni e bancomat.
Inoltre Noemi aveva il budget per gestire la casa: 2000 € al mese ci doveva comprare tutto e pagare le bollette varie.
Devo dire che Noemi ci sapeva fare, era proprio brava. Gestiva tutto con assoluta professionalità: pronta fin dalla mattina quando doveva aiutare Anastasia appena svegliata, poi li al lavoro fino a tarda sera... Quando Anastasia aveva i film da girare o lavorava nei locali o come escort: passava una giornata intera a prepararla: vestizione e trucco.
Ma torniamo a me ... Io non servivo più a niente. Ero il marito orpello di una donna in carriera.
Stavo a casa ad aspettarla e basta. La mia giornata era guardare la tv e mangiare.
Noemi mi chiamava "chiatto".. che in napoletano vuol dire ciccione. Certo lo faceva solo quando eravamo soli..
Questo era sintomatico del nostro rapporto ed era molto umiliante chiedere a lei ogni monetina per comprarmi qualsiasi cosa. Dovevo tenermela buona.
Sapeva che non contavo niente e così mi trattavo.
Lei aveva ordini precisi: doveva accompagnarmi se volevo uscire e doveva valutarmi dove andare, se lei riteneva che non fosse il caso dovevo rimanere a casa; per le spese fino a 500 € del mio appannaggio decideva lei sopra chiedeva il permesso ad Anastasia. Ogni settimana faceva il rendiconto delle spese per la casa e per me ad Anastasia.
Noemi era una ragazza di periferia e rimase quindi un pò sconvolta nel vedermi così ridotto.
Una volta me lo disse. Era un pomeriggio caldo di inizio luglio di quell'anno. Anastasia era fuori per lavoro, era una domenica ed era a fare un week end con un arabo in Costa Azzurra.
Noemi se ne stava a casa con me e guardavamo la televisione.
Un pomeriggio noioso. Noemi era vestita con i suoi consueti shorts in jeans cortissimi e un top a fascia che lasciava scoperto l'addome.. insomma proprio un bel vedere.
Ad un certo punto mentre sgranocchiavamo delle patatine.. si rivolse a me con un voce non certo squillante..
"ma senti chiatto ma tu non ti senti male.."
"in che senso cara.."
"male da come sei trattato.."
"beh non mi fa mancare niente.."
"si ma chiatto non ho mai visto un uomo cosi sottomesso"
"si hai ragione cara.. sono proprio sotto il suo tacco"
"t'ha proprio fottuto chiatto "
"si letteralmente"
"ma perchè non ti ribelli..fai l'uomo una volta"
"non ce la faccio.."
E infatti non ce la facevo... Ma almeno Noemi era una persona su cui potevo contare.


L'ORGANIZZAZIONE

Da brava imprenditrice Anastasia nel mese scarso che aveva davanti a se si prese una parentesi dal lavoro e cominciò a preparare tutto.
Prima cosa l'appartamento. E li con il fiuto di una vera business woman trova a 350.000 € uno stupendo appartamento in pieno centro, dalle parti di corso XXII Marzo, tanto per essere precisi.
Un bellissimo loft: piano terra, ampia zona living, cucina abitabile,, due camere e servizio.
Nel zona living in un angolo l'aveva arredato zona ufficio. Le camere: una per lei, la più grande, l'altra per me. Nella zona living in un angolo arredamento moderno per ufficio.
Si certo.. non dormivamo più in camera insieme..... ma in fondo la cosa ormai non cambiava più niente.
Poi il personale. Ha assunto come tirocinanti due assistenti: una ragazza, Noemi, che le avrebbe fatto da segretaria, estetista e aiuto vestizione, gestione budget della casa; un ragazzo, Claudio, che le avrebbe fatto da trainer/massaggiatore/autista si prendeva cura del suo corpo e la scorrazzava in giro.Poi anche si organizzò per la casa: una domestica romena, Ana, a 20 euro al giorno, pulizie e pranzo e cena. E poi chiaramente un avvocato di fiducia per tutte le impellenza giuridiche e fiscali necessarie.. Spendere spendeva poco: Noemi e Claudio con il loro contratto prendevano 500 euro al mese, Noemi aveva anche vitto e alloggio (dormiva sul divano letto).. ma lavorava 24/24... Claudio lavorava a chiamata.. ma praticamente spesso..
Ana era la più bistrattata: stava dalla mattina alla sera tutti i giorni della settimana e si prendeva 560 € in un mese !! Poverina aveva un marito e due figli a 30 anni.. e doveva impazzire per tirare su quattro soldi.. tutti in nero chiaramente.
Sopportarla non era facile: trattava i suoi dipendenti a pesci in faccia.. dovevano lavorare in silenzio e ringraziare..
Ed io ? Beh... di me vi racconterò presto. Certo è che Lei, il boss della casa, il 1 marzo iniziò il suo turbillon.. e non si fermò mai !!
Oltre ai film da girare ci aggiungeva almeno uno se non due lavori notturni nei locali, poi non rinunciò mai a fare la escort. Almeno una volta al mese si faceva il week end con qualche super ricco, in quel periodo generalemente arabi che la pagavano anche 20.000 € per potersi divertire !!!




LA SOCIETA'

Il 2007 fu un anno ancora di profondo cambiamento nella nostra vita.
Io avevo ormai 39 anni, lei 25. Diciamo che Lei era nel fiore degli anni e della bellezza.
Era diventata una donna bellissima, e anche una gran Signora nel vestirsi e comportarsi.
Nel corso dell'anno passato avevamo consolidato la nostra posizione.
Anastasia si era spostata di settore: ora faceva l'attrice porno e serata nei locali. L'escort di meno e comunque a cifre esorbitanti. Tenete presente che più o meno guadagnava sui 10000 € a film e ne faceva anche due al mese. In piu nei locali dove ci andava un paio di notti a settimana ci tirava su per ogni notte 1000 €. Vi faccio i conti le entrate arrivavano a circa 28000 € al mese !!!! In piu ci aggiungeva un week end o due con qualche riccone come escort dove tirava su anche 3000 € !!!
Durante quel periodo chiaramente si è resa conto che le serviva un'organizzazione ben collaudata per tenere in piedi il suo business.
La goccia che fece traboccare il vaso venne nel gennaio del 2007.
Anastasia venne contattata da una tra le più importanti case di produzioni hard.
Le proposero di fare il salto di qualità, cioè di passare dai filmetti da quattro soldi a film con valenza anche internazionale. Il contratto era di 250.000 € all'anno per 6 film in un anno.Poi le avrebbero organizzato le serate nei locali, queste pagate a parte per circa 3000 €. Poi certo in quel giro se vuoi fare anche la escort guadagni anche 5000 € a notte !!!
Questo significava però per lei avere un assistente che la seguisse quasi a tempo pieno: agenda, autista,  guarda spalle.
La sera che mi disse cosa aveva in ballo per un attimo ebbi un soprassalto di contentezza.. potevo rendermi utile !!
"cara... beh io potrei.."
"potresti cosa ?"
"potrei farti da assistente, visto che lo cerchi.. risparmieresti.. " sorrisi in maniera sorniona..
"hmm.. ma dai.."
"ma dai perchè ? sai che facevo quel lavoro.. cavolo !!"
"no tu devi stare a casa..."
"ma perchè ??"
"perchè voglio il marito a casa. quando arrivo a casa voglio tutto pronto e tutto pulito.. e poi tu non vai bene.."
"ma perchè cara ???"
"perchè se prendo un assistente in quel modo deve essere di bell'aspetto.. tu guardati..."
abbassai gli occhi e ancora una volta ubbidì in silenzio.
Anastasia era ormai una business woman e sapeva come muoversi.
Prima cosa aprì una società con sede legale in Lussemburgo.. per pagare meno tasse.
Poi due appartamenti. Uno in Italia dove ci saremmo trasferiti e dove metteva la sede reale e uno studio in Lussemburgo.
Anastasia allora si mise alla ricerca dell'assistente: maschio o femmina ?
Non sapeva bene che scegliere... e soprattutto cosa avrebbe concretamente dovuto fare.
In questo l'aiutai: dalla segretaria tipica all'autista, ai rapporti con il commercialista.
Ma questo è un'altra storia.....

LA ESCORT

Eh si la decisione fu quella. Ora lavorava lei e io facevo il casalingo 😉. E che lavoro : la escort !
Sostanzialmente decidemmo che per vivere bene la cosa migliore era mettere a frutto quello che sapeva fare meglio... scopare.
E io avrei fatto la cosa più idonea: stare a casa e farle un po' da segretario. E quindi in quel mese si fece fare delle foto e si fece preparare un sito. Poi giù a mettere gli annunci sui siti. Riceveva o in casa o in hotel. Un ora 200 €, una serata 500, notte intera 800, week end 2000.
Il primo mese aveva guadagnato 2200 €. Ma ben presto le entrate aumentarono, arrivando fino a 4000 in un mese !!
La mia condizione era molto migliorata. Certo dipendevo da lei per ogni cosa, ma non mi faceva mancare niente. Poi seguivo la casa, la spesa, insomma via ogni responsabilità salvo che ubbidire ad Anastasia.
Divenni amico di una vicina di casa .. casalinga pure lei. Condividevamo la nostra noiosa esistenza e piano piano la nostra amicizia si trasformò in qualcos'altro. Ci innamorammo. Ormai Anastasia lavorava 7/7 24/24... ed era veramente poco a casa, e quindi Rosella era un pò la mia vita.
Le ho raccontato subito della mia impotenza per cui il nostro amore fu solo platonico e null'altro.
Eravamo due dimenticati che passavano la giornata insieme.
Lei era la tipica crocerossina: si prendeva cura di me e mi coccolava. Forse per la prima volta in vita mia ero contento.
Anastasia ormai aveva preso un giro di clienti piuttosto facoltosi per cui ci potevamo permettere parecchio. Rimaneva poco a casa e sinceramente era sempre meno interessata a trovarsi un uomo.
Li usava per guadagnare, in fondo questo era il lavoro per cui era più adatta.
Ormai arrivava a guadagnare anche 6000 euro al mese e potevamo goderci una migliore qualità della vita.
Io avevo preso il ruolo passivo/femminile nella coppia e accettavo come facevano un tempo le donne con il marito il suo comando e anche le sue scappatelle facendo finta di niente. Scappatelle che per altro erano piuttosto rare. Aveva, infatti, compreso che ora lei era la persona ricca a cui si avvicinavano ragazzi per spillarle soldi e non più viceversa.

mercoledì 18 novembre 2015

IL PADRONE PARTE III

Da quel giorno cambiò ogni cosa per me, divenni lo zimbello del mio datore di lavoro.
Invitava Anastasia addirittura in ditta e quando la invitava nella sua villa io la dovevo accompagnare e poi facevo da aiuto cameriera alla sua cameriera nera.
Questa era una ragazza molto gentile che veniva chiaramente trattata come una serva dal Signor Massimo.
Il culmine arrivò durante le ferie.
Dovetti andare anch'io nella villa del Signore a Montecarlo.
Venni ingaggiato come domestico e maggiordomo per tutto il mese di agosto !!!
Mentre loro chiaramente si divertivano e facevano sesso dalla mattina alla sera. Una vita pazza e smisurata, ecco quello che stavano facendo.
Sesso, divertimento smodato, soldi, soldi.. tantissimi regali riceveva Anastasia...
Lei aveva accettato di diventare il suo giocattolo sessuale in cambio di quella vita senza freni e soprattutto in cambio di tanti tanti soldi.
Come diceva lui.. "sei la mia troia personale".. e lei rideva .. rideva.. contenta.
Ed io ero il suo schiavo personale... da schiacciare ed umiliare.
Si era di nuovo rotto l'equilibrio e non sapevo più se fidarmi di Anastasia.
Infatti quando tornammo decisi di licenziarmi.
Subito il 1 settembre.
Lascia quel lavoro e me ne stetti a casa.
A far niente.
Era il mio sciopero.
Ora non c'era chi portava il fardello sulle spalle e lei doveva decidersi.
Il Signor Massimo si stancò di Anastasia, come sempre si trova una puttana migliore e magari a buon mercato.
Ora eravamo a casa e senza soldi e io non avevo intenzione di trovare un lavoro.
Stavo proprio bene a fare il casalingo !!!
Una sera nebbiosa di ottobre..
"Ma quando cazzo ti trovi un lavoro.. stai qui a far niente e mangiare !!!"
"guarda mi hai deluso i patti erano diversi, se mi lasci chiedo il mantenimento.." sorrisi sornione..
"sei uno stronzo.."
"mai quanto te... ti consiglio però di fare la escort.. sarebbe il tuo lavoro ottimale.."
Sembrava una battuta.. invece..

IL PADRONE II PARTE

Il lunedì andai al lavoro pieno di angoscia.
La sera mi fermai per parlare con Massimo, era il suo nome.
"Signore posso disturbarla.. sa per domenica... forse non potrei.."
"come non potresti !! se ti invito devi venire e zitto..e soprattutto deve venire quella troia con cui ti sei sposato. chiaro ???"
Mi misi a piangere e mi misi in ginocchio ai suoi piedi.
"la supplico.. la supplico.." singhiozzavo..
"no coglione tu vieni.. e basta.."
"la prego.. le bacio i piedi ..."
"si fallo.." e mi allungo la sua scarpa che baciai in segno di sottomissione e poi presi la sua mano che bacia ancora...
Non mi ero mai umiliato fino a quel punto.
"coglione tu devi stare zitto perché voglio che quella troia mi faccia godere.. chiaro ??"
"si Signore"
"se starai buono e in silenzio verrai premiato coglione"
"grazie Signore.."
"bravo così devi essere"
Certo mia moglie aveva grande intuizione: aveva capito.. che era la sua occasione, bello giovane e ricco. La persona esatta. Perfetto e poi fondamentalmente molto sadico verso di me.
E quel giorno si preparò con grande cura.
Il rito della vestizione durò parecchio: tutto il pomeriggio.
Alle fine scelse: abitino nero, inguinale e con schiena nuda, sandali con tacco a spillo 12...
chiaramente niente reggiseno e niente slip.... sarebbe stato piu facile toglierli.
Il trucco questa volta molto molto sensuale, il rossetto rosso fuoco non poteva mancare.
E poi cavigliera a destra, per far comprendere bene !!! La cavigliera a destra, per chi non lo sapesse, è simbolo nel mondo cuckold di una moglie libera, disponibile e libertina.
E quello lei era... ed è ancora.
Andammo nella sua villa sul Lago di Como.
Ci venne ad aprire una cameriera nera, che ci fece entrare
Incominciammo a mangiare e li capì quanto ero diventato veramente un idiota.
Era come se non esistessi. Salvo che alla fine quando Massimo le raccontò di lunedì passato.
Ridevano in maniera grassa e io me ne stavo zitto zitto..
Fino a quando Anastasia... "ciccio fai vedere al Signor Massimo la tua cintura di castità"
"mi devo svestire completamente" chiesi balbettando..
"no..no.. non vogliamo che ci rimanga il mangiare sullo stomaco.." con un sorriso sardonico Anastasia..
"ma si togliti quei quattri stracci coglione !!" ordino il Signor Massimo..
E io feci e mi avvicinai a lui a testa bassa per mostrargli tutto.
Rise in maniera fragorosa... "ciccio non ho mai visto un'ameba come te !!!.. sei veramente ridicolo !!!.. ora spoglia la troia che le faccio vedere cosa vuol dire essere uomo !!"
Lo feci subito, lei si faceva spogliare e sorrideva. Gli avevo consegnato mia moglie, da bravo castrone e bravo cuckold... Lei era sua ormai. La sua schiava sessuale.
Per loro fu una notte di grande sesso, mentre li aspettavo nudo in sala come un povero coglione...


IL PADRONE I PARTE

L'anno 2005 fu veramente sconvolgente per la mia vita. Si concluse che dovetti cambiare lavoro perché quello che mi stavo succedendo era realmente indicibile ed impossibile da sostenere.
Mia moglie in quel periodo continuava a divertirsi cambiando spesso amanti, tutte cose piuttosto leggere e di poche settimane.
All'inizio dell'anno la mia ditta venne venduta ad un investitore.
Era una ditta piccola e l'entrata di un nuovo investitore significava per noi la salvezza di fronte alle difficoltà economiche.
Brindammo a questa novità.
Il 1 di febbraio si presentò il nuovo proprietario della ditta, un certo Massimo.
Era giovane, 30 anni, molto dinamico e deciso.
Volle parlare con tutti gli impiegati e l'incontro con lui era sempre piuttosto difficile perché era una persona molto aggressiva e dominante.
Comprese subito il mio carattere succube e per me fu l'inizio della fine.
Incominciò a prendermi di mira, all'inizio per il lavoro poi anche per le mie fattezze e il mio carattere.
Mi umiliava in pubblico. Una volta ero in piedi in ufficio e si mise a fianco a me e ridendo si rivolse alle colleghe: "ragazze... con quella dei due vorreste uscire a cena ?... " Tutti si misero a ridere, anche io ...
In effetti era proprio un bell'uomo: alto, fisico palestrato e ben seguito, vestito bene.
Più si andava avanti più mi umiliava e degradava davanti a tutti... ero diventato per lui il ciccione.
Successivamente sarei diventato l'impotente.
Le mio ore di lavoro si moltiplicavano, la mia sottomissione continuava: mi rivolgevo a lui chiamandolo Signore.
La svolta avvenne un sabato pomeriggio di giugno di quell'anno...
Era il 25 giugno... mi ricordo ancora la data.
Ero al negozio Zara con mia moglie, si voleva comprare i suoi soliti vestiti sempre più ... corti...
Mia moglie era vestita veramente in maniera sconsiderata: minigonna in jeans talmente corta da far vedere i glutei, un top bianco costituito da una camicetta bianca annodata davanti, l'ombelico e la pancia erano chiaramente ampliamente scoperti...il tutto si concludeva con dei sandali nei con plateau tacco 13... immaginate quanto era alta, superava il 1,90 !!!
Che tutti la guardassero era poco, e probabilmente non capivano cosa c'entrassi.. io ero li tondo e sbracato !!! ma chi sara mai !!!
Mentre lei si cercava il nuovo vestitino, più corto ancora, vedo passare nel negozio il mio capo.
Sbianco.
Me lo trovo davanti a noi due.
"buongiorno Signore.." con un filo di voce..
"ma chi si vede.... il mio caro ciccio.." sorride..e poi mette gli occhi su Anastasia..
"ma chi è questa bella donzella..."...si ferma.. "ma cosa mi combini ciccio".. sorride..
"E' mia moglie Signore.."
"tua moglie..!!"
Interviene Anastasia.."si sono sua moglie.. " sorride come un'oca giuliva... e si lecca le labbra..
"hmmm .. Sa voglio cambiare qualcosa nella mia azienda.. invitare i miei dipendenti a cena a casa.. potrei iniziare con suo marito.. Signora.. accetterebbe un invito settimana prossima nella mia villa ?"
Anastasia non perde un attimo... "certo Signore..."
Da li iniziò il crollo totale e completo.
Ma di questo vi parlerò poi...

L'IMPOTENZA

Proprio in quel periodo ebbi le prime avvisaglie della mia impotenza.
Ogni volta che tornava da Paolo, io mi toglievo i pantaloni, lei mi toglieva la cintura di castità... e piano piano mi raccontava i dettagli della sua avventura.
Era molto precisa, sapevo ogni momento, ogni contorsione, ogni dimensione... e mi incominciavo a masturbare.. Lei quando vedeva il mio cosino ingrossarsi faceva le comparazioni con quello di Paolo.. e io mi eccitavo ancora di più e venivo molto molto velocemente.
Li lei si incazzava, ma veramente tanto.. erano urla, grida, insulti..... Mi incolpava della mia eiaculazione precoce, mi incolpava per non essere un vero uomo...
Di conseguenza avevo sempre più paura delle sue reazioni per cui piano piano avevo sempre più difficoltà a venire... Ed è arrivata la volta che l'ansia era troppo forte. E non sono venuto.
Era come essere a scuola durante un'interrogazione: vediamo se questa volta ce la fai !!!!
E quella volta non ce la feci.. fu soltanto l'inizio.

LA PINGUETUDINE

Passando gli anni le mie forme si facevano sempre più rotonde, soffici. Secondo me la castità è stato un motivo determinante. Meno sfogo sessuale avevo, anche la semplice masturbazione, più diventavo tondeggiante, un pò come una femmina di mezza età.
I muscoli non li avevo mai avuti ma ormai il mio fisico stava diventando sempre più cadente. Prendevo 4/5 kg all'anno.. decisamente troppi. Avevo superato i 90 kg.... sfogavo le mie tensioni represse mangiando e certo non facevo una bella figura a fianco di mia moglie che invece aveva sempre un fisico perfetto.... 
Ero un circolo vizioso: mi guardavo allo specchio, mi confrontavo con gli amanti di mia moglie... mi deprimevo.. e mangiavo.. mangiavo.. mangiavo.. e di conseguenza ingrassavo.
Il mio carattere si adattava al mio peso. Diventavo sempre più succube, docile, servizievole e dolce.
Si, sicuramente molto dolce come i dolci che mi gustavo quando mia moglie si faceva impalare selvaggiamente dai suoi amanti.

IL NUOVO CONTRATTO

Dopo Paolo capì che di Anastasia potevo fidarmi. Ero il suo fedele cuckold e lei sarebbe comunque ritornata da me.
Accettai quindi di cambiare il contratto in questa maniera:
1) i soldi venivano gestiti in comune e Anastasia aveva una sua carta di credito;
2) qualora lo avesse ritenuto opportuno lei poteva lavorare;
3) lei poteva scegliere gli amanti che voleva ma doveva riferirmi ogni cosa nei minimi particolari;
4) nei rapporti extraconiugali doveva assicurarsi l'utilizzo di metodi contraccettivi adeguati;
5) dovevo portare una cintura di castità e masturbarmi solo dopo i suoi amplessi dietro suo permesso;
6) potevo vietarle un rapporto extraconiugale se questo avrebbe comportato danni o pericoli a ciascuno o ad entrambi;
7) lei si impegnava ad avere un alto livello di igiene nei suoi rapporti coniugali;
8) io mi impegnavo a comprarle tutto quanto necessario per renderla sexy ed attraente;
9) lei poteva decidere di farmi partecipare al rapporto extraconiugale.
10) prima di ogni incontro con un suo amante organizzavo la preparazione e la vestizione della Signora;
10) io mi impegnavo a seguire le faccende domestiche e a lasciarla libera da ogni impegno
11) lei aveva diritto ad almeno due settimane di ferie durante l'anno dove poteva andare con chi voleva;
12) durante i week end era libera di allontanarsi da casa quando voleva e andare con chi e dove voleva.
Accettando questo contratto divenni sempre più succube di Anastasia.
Intanto il mio corpo si espandeva... sempre più. Come un eunuco diventavo sempre piu grasso e brutto da vedersi, e il mio pene si ritraeva al di sotto della pancia sempre piu enorme...

PAOLO

Dopo la firma del contratto il problema era come ricominciare. Chi cercare e dove ?
Teoricamente doveva e poteva agire da sola Anastasia ma così non fece e mi coinvolse. Mi disse che voleva seguire i miei consigli perché io ero più saggio,
Ci pensammo un pò finché ci venne l'illuminazione.
Decidemmo di incominciare a frequentare una discoteca alla moda milanese orientata ad un pubblico prevalentemente adulto.
Si trattava di una discoteca frequentata dalla "Milano bene", gente piuttosto benestante e non giovanissima. Diciamo trenta e quarantenni in carriera ed affermati socialmente ed economicamente.
Quindi non più ragazzini carini ma rischiosi.
Dovemmo andare diverse volte per trovare il primo amante di mia moglie.
Si era instaurato un vero e proprio rito:
- vestizione da parte mia in maniera molto sexy e provocante, microgonna, super tacchi, trucco marcato ma non esagerato, camicette attillate;
- accompagnamento in macchina della Signora;
- caccia mentre io me ne sto tranquillo seduto in un angolino della discoteca.
C'è voluto un mese per trovare Paolo. Certo mia moglie quando ballava al centro della discoteca aveva intorno un folto gruppo di maschi arrapati. Ma non erano di suo gusto.
Poi un sabato sera.. incontra Paolo.
Paolo aveva 34 anni, bell'aspetto e sicuramente stile e classe.
Anche quella volta Anastasia volteggiava al centro della pista da ballo quando questo giovane si avvinghiava e incominciavano i corpi a strusciarsi e a toccarsi con sempre maggiore aggressività.
Ci volle poco e Anastasia capì che lui era quello che cercava.
Un drink al nostro tavolo, una mia breve presentazione.. la spiegazione che noi eravamo una coppia.. per dire aperta.. e poi loro insieme in un motel a ore li vicino. Io ad aspettarli sotto in macchina.
Paolo aveva una porsche, bello e ricco.. beato lui..
E cosi inizio la storia con Paolo che è andata avanti un paio di mesi.
Paolo era il mio esatto opposto: bello, palestrato, in carriera e ricco.
Insomma un gran bell'uomo: un maschio alfa. Non ebbi molti rapporti con lui, salvo qualche breve momento. Ma già in quei brevi momenti capì il carisma e il fascino di quell'uomo.
Ogni volta che faceva l'amore con Paolo Anastasia mi dettagliava ogni singolo particolare io sempre mi masturbavo dal piacere di vederla eccitata.
Ma Paolo non era abbastanza voleva di più.







martedì 17 novembre 2015

LA MATURAZIONE

Quel contratto lo avremmo rivisto diverse volte ma quello che aveva significato in quel momento era una maturazione nel nostro rapporto.
Si stava entrando nella fase di una nuova fiducia e condivisione tra noi.
Prima Anastasia era una ragazzina irrequieta, ora stava diventando una donna consapevole. Consapevole di poter avere molto e consapevole di un rapporto con me che la metteva sul trono del comando e della soddisfazione erotica e sessuale.
Anch'io da li iniziai una maturazione. Compresi il mio ruolo e l'aiutai a cercare gli uomini che fossero adatti per lei, dei veri maschi alfa e non dei ragazzini che avevano solo voglia di "scopare" una bellissima pantera siberiana.
Da lì incominciarono nuove esperienze che ci formarono e ci unirono come coppia. Non più ragazzini, ma uomini. Relazioni più o meno brevi ma ognuno a casa sua. Relazioni che condividevamo ognuno nel suo ruolo: lei cacciatrice, io mansueto a casa ad aspettarla.
Nei prossimi post userò anche il discorso diretto perchè cercherò di mostrarvi discorsi e sensazioni che diversamente non è possibile.
Una nuova fase si era aperta.

IL CONTRATTO

Trascorsi sei mesi di pace, io e la mia solitudine. Non volevo neanche vedere nessuno. Meglio soli che male accompagnati.
Incominciavo ad accettare la mia condizione. Decisi anche di cambiare lavoro. Ero stanco di dover rispondere alle domande di tanti su mia moglie: "ma dov'è ?" con sorrisino conseguente.. e io "dalla mamma in Siberia.."...
Trovai un lavoro come impiegato commerciale in una ditta. Ritornai alle origini, ufficio pieno di donne ma non certo belle.
Non vivevo più l'ansia di essere abbandonato ma il piacere di starmene solo.
Cambiai anche casa.. qualora fosse ritornata....
Non si sa mai.. avevo capito che quel rapporto era veramente un inferno per me.
Ma non cambiai cellulare.. e quello fu il mio errore.
E maggio è un mese galeotto. Sento squillare il cellulare ,, era lei..
Mi dice che si era lasciata con il finlandese e voleva tornare a casa.. ma la casa non c'era più e neppure il lavoro.
Per cui c'era il coglione !!!
Ci incontrammo e mi supplicò di riprenderla. La ripresi ma con il patto dell'assoluta fedeltà.
E proprio in quei frangenti riuscii per la prima a penetrarla... una breve ma completa penetrazione. Non ero più vergine, all'età di 35 anni.
Si vedeva che non aveva sentito niente ma per un anno le cose andarano abbastanza bene.
Era cambiata, aveva capito che non poteva fidarsi di ragazzi ancora liberi e giovani. In fondo la usavano e usavano anche me.
Ogni tanto, piuttosto raramente, facevamo l'amore ma si capiva che a lei mancava qualcosa.
Ogni tanto mi riuscivo più spesso si ammosciava... tristemente andavamo avanti.
Erano passati tre anni e molti fatti dal nostro matrimonio..... e vista la sua infelicità decisi di affrontare il problema.
Le dissi che lei poteva avere rapporti quando e con chi voleva ma un contratto doveva regolare i nostri rapporti.
In sostanza:
1) i soldi venivano da me gestiti ed in caso di divorzio non sarebbe rimasto a lei neanche un euro;
2) lei si impegnava a non svolgere alcuna attività lavorativa;
3) lei poteva scegliere gli amanti che voleva ma doveva riferirmi ogni cosa nei minimi particolari;
4) nei rapporti extraconiugali doveva assicurarsi l'utilizzo di metodi contraccettivi adeguati;
5) io dovevo accettare di rimanere in castità e di masturbarmi solo dietro permesso di lei; (questo lo avevo chiesto lei.. aveva paura che andassi in cerca di ragazzi.. )
6) potevo vietarle un rapporto extraconiugale se questo avrebbe comportato danni o pericoli a ciascuno o ad entrambi;
7) lei si impegnava ad avere un alto livello di igiene nei suoi rapporti coniugali;
8) io mi impegnavo a comprarle tutto quanto necessario per renderla sexy ed attraente;
9) lei poteva decidere di farmi partecipare al rapporto extraconiugale.
10) io mi impegnavo a seguire le faccende domestiche e a lasciarla libera da ogni impegno
E da quel contratto nacque il nostro rapporto.
Da li raggiungemmo un nostro equilibrio... un pò precario ma che va avanti ancora adesso



LO ZERBINO

Quando si perde la dignità non c'è più niente da fare. Ormai ero il loro zimbello. Anche il finlandese che fino a quel momento era piuttosto gentile con me, cambiò il suo comportamento.
Ordini.. ordini.. e insulti : ecco quello che mi aspettava.
Anastasia mi prendeva in giro quotidianamente. La mia verginità e la mia impotenza erano il suo gioco perverso per umiliarmi.
Il ragazzo mi utilizzava come bancomat e come servetto personale.
Era arrivato al ricatto: o mi paghi o io ti sputtano sul lavoro. E pagavo. sempre. e sempre di più.
Una sera toccai il fondo.
Era piuttosto brilli e vollero che guardassi mentre facevano l'amore. Dovevo rimanere nudo e devo dire che mi eccitai parecchio... Quando se ne accorsero vollero che succhiassi il pene del finlandese.. ridevano smaccatamente e mi dicevano le peggiori cose.. e si poi soprattutto si sono accorti che non era la prima volta che lo facevo.
Ormai senza forza psicologica gli raccontai delle mie esperienze con lo spagnolo e con il gigolò.
Per me fu la fine: per loro ero il frocio...... soltanto quello...
E così venni chiamato...
Fortunatamente ogni tanto mia moglie voleva scappare.. e scappò senza dirmi nulla anche con questo.....



LE VACANZE

Quell'anno provai anche l'ebrezza di essere il terzo incomodo nelle vacanze.
Andammo al mare in Spagna, ad Ibiza. Prendemmo un appartamento per un mese chiaramente a spese mie.
Per la gente loro erano la coppia io il loro amichetto... sfigato.
E così venni trattato. Li completamente sconosciuti si lasciavano ad andare ad effusioni in pubblico semi nudi o semi vestiti.. a seconda dei punti di vista.
Io servivo per portare le cose per la spiaggia, fare da mangiare, fare le compere.. insomma proprio un gran sfigato.
L'umiliazione massima la ebbi quando decisero di fare lo scambio di coppia con una coppia spagnola: io ero li come uno scemo mentre loro si accordavano... e gli spagnoli a un certo punto chiesero io cosa centravo. Nessun problema gli risposi, tolgo il disturbo. E cosi feci quella notte. Una notte insonne di umiliazione completa. Dormii in spiaggia solo e un pò disperato.
La mattina dopo aspettai fino a mezzogiorno per ritornare e appena arrivato c'erano ancora tutti e quattro ad amoreggiare. Non mi scoraggiai e mi proposi di preparargli la colazione a tutti.
Ridacchiavano tutti nel vedermi, soprattutto rideva lei, Anastasia.... è arrivato il cameriere...
Da quelle vacanze capii che ero un castrone, un coglione, un incapace e che mi potevo dimenticare di riuscire a fare l'amore con una donna.
L'umiliazione fa totale e loro capirono che potevano ormai considerarmi il loro zerbino e il loro servo.
E di conseguenza si comportarono.



IL NUOVO AMICO DI FAMIGLIA

Con i primi caldi mia moglie si incominciava a mostrare sempre più la sua bellezza: minigonne, gambe nude, tacchi, shirt attillate.. tutto che attirava l'attenzione di tanti maschi alfa.
La cosa mi attirava e mi angosciava contemporaneamente.
In una sera di maggio, mi dice che per lei non può funzionare così e che aveva bisogno di un uomo a fianco... io certo sarei rimasto.
Mi diceva che lei aveva bisogno di sperimentare e di sfogarsi. Non rimasi sconvolto chiesi solo di non essere lasciato e di poter condividere con lei la scelta del maschio da monta.
Mi si accese la lampadina: pensai a quel ragazzo palestrato che faceva il modello che frequentavo quando Anastasia era a Barcellona.
Gliene parlai, lei lo conosceva a mala pena.. pero disse che era carino.
Così una sera lo contattai e gli spiegai la situazione. All'inizio era un po sconvolto ma poi accettò di scoparsi mia moglie.
Lo ringraziai e come al solito chiesi la massima privacy.
Preparai con attenzione tutti i dettagli del primo incontro: preservativo per lui, vestizione di lei, cibo afrodisiaco e poi via per tutta la notte.. sono ritornato nel vecchio albergo.
Era un sabato. La domenica mattina ritornai a casa.
Erano felici, gli preparai la colazione e ci mettemmo a parlare. Spiegai ai ragazzi che potevano incontrarsi quando volevano e che io sarei stato felice. Sta di fatto che nel giro di qualche settimana il ragazzo, era finlandese per onor di cronaca, si spostò a casa mia. O meglio a casa nostra..
Gli diedi il letto e io comprai un divano letto da mettere in sala.
Il menage a tre continuava bene. Arrivavo a casa e li trovavo, preparavo da mangiare, guardavo la tv che volevano loro e poi loro.... beh insomma mi avete capito...
Il ragazzo non era come il finlandese: era gentile ed educato e nei limiti mi rispettava.
Certo io avevo abdicato ai suoi occhi al mio ruolo ma tutto sommato non amava umiliarmi e lo avrebbe potuto fare tranquillamente. Anastasia invece era più sadica e mi ricordava sempre la mia condizione. Ma faceva parte del gioco e lo dovevo accettare.
A me non rimaneva che masturbarmi e sicuramente di fronte a quei corpi così belli non era difficile. Mi chiudevo nel bagno mentre loro facevano l'amore e mentre sentivo l'ansimare mi masturbavo appassionatamente.


IL RITORNO

Arrivava settembre, era un settembre caldo, più caldo del solito.
Incominciavo a mettermi nell'idea di dover vivere per sempre da solo. Stavo pensando di conoscere qualche ragazzo con cui sfogarmi un pò. Infatti incominciai a frequentare per qualche sera un modello molto carino: alto biondo, fisico palestrato. Proprio un bel figo !! Uscivamo qualche volta la sera insieme. Era da poco a Milano e la mia speranza era che magari fosse gay...
Poi d'un tratto una doccia gelata.
Arrivo una sera un pò tardi a casa, verso le 8. Apro la porta, entro e vedo la luce accesa e sento dei rumori. Un colpo.. i ladri ?? No era lei era tornata.
La prima reazione fu furibonda: la volevo sbattere fuori di casa... ma poi diciamocelo Anastasia ci sapeva fare... e sapeva come intortarmi.
Mi disse che aveva perso la testa ma poi aveva capito che io ero l'uomo della sua vita. Io ci credetti.
Solo dopo molti anni rividi lo spagnolo e mi raccontò come erano andate le cose. In realtà lui si voleva continuare a divertire anche a Barcellona. Non aveva mai pensato di viverci assieme anche perchè Anastasia era molto viziata e voleva tutto.. e lui non poteva.. Per cui finito il caldo estivo e conosciute altre ragazze da "impalare" (sue parole) decise di darle il benservito. E cosi lei tornò da me.
Ritornata riprese in breve tempo il sopravvento. Per un pò non mi tradì. Il nostro sesso era così: la leccavo e poi mi masturbavo.
Si vedeva che non era soddisfatta ma i rari tentativi di penetrarla davano scarsi risultati.
Riprese a far la modella nell'agenzia, e io continuavo il mio lavoro. Le apparenze erano salvate.
Passò l'inverno e la primavere come al solito portò novità

VOLARE A BARCELLONA

Un anno passa e il menage continua. Ormai ero abbastanza abituato alla visita del focoso spagnolo. All'inizio era solo il sabato, poi ci si è aggiunta la domenica e infine almeno un paio di giorni alla settimana. 
"Mi casa es tu casa" era il motto che ormai lampeggiava di fronte alla mia testa.
Nel frattempo la domanda di cittadinanza era stata fatta. Ai tempi servivono solo sei mesi per poter fare la richiesta. E fu felicità di tutti vedere arrivare il decreto di accettazione della richiesta. Devo dire in tempi veramente veloci !!!
Sta di fatto che la primavera ci portò quell'anno tante novità. 
L'estate ancora di più. Infatti verso l'inizio di giugno vengo a scoprire che il nostro focoso spagnolo aveva deciso di lasciare la sua carriera di modello. In realtà aveva dato veramente pochi frutti e quindi voleva tornare a Barcellona.
Per un momento ho pensato di poter tornare a fare "l'uomo di casa". Infatti incominciai a pensare di andare da uno psicologo per risolvere il mio problema.
Forse per la prima volta ero felice e pensavo finalmente di poter essere un uomo a tutto tondo, con una bellissima moglie a fianco.
Anastasia era molto infelice, ma in fondo la capivo e facevo finta di niente.
In quel mese le ho lasciato completamente mano libera: anzi visto che ormai la cosa pareva concludersi ho pensato di pagare ai due ragazzi un bel week end al mare. Ci andarono. 
Doveva essere la mia ultima sofferenza.
Ma non lo fu.
L'ultimo giorno di giungo lo spagnolo saluta tutti e stranamente non viene a salutare Anastasia che è stranamente tranquilla e particolarmente dolce con me. Mi dice che sono un marito molto dolce e comprensivo e che sempre sarei rimasto nel suo cuore. Non avevo capito che erano i saluti....
Infatti la sera del 1 luglio quando ritornavo a casa, mi sono trovato solo e sul letto una lettera di Anastasia dove mi diceva che era follemente innamorata dello spagnolo e che non potevo lasciarlo e sarebbe andata con lui.
Passai il mese più angosciante della mia vita.
Per prima cosa dovevo inventarmi qualche cosa per l'agenzia... Perchè non c'è Anastasia ? E' andata dalla mamma questa estate !!! sapete non la vedeva da un po di tempo.. tiriamo almeno fino a settembre pensavo.. poi vedremo.
Poi la gelosia.. mai avuta tanta gelosia. Impazziva per il fatto che qualcuno me l'avesse rubata.
Poi la paura tremenda di essere lasciato. In realtà era diventata realtà, ero stato lasciato.
Passai un'estate di completa angoscia. 
Cercavo di chiamarla ma il cellulare era spento. sempre...
cosa avrei dovuto fare ? Non lo sapevo.
L'unica cosa che mi venne in mente e di fare una pazzia.. Una sera disperato pagai un gigolo per fargli un pompino.. era la seconda volta. Questa volta ero proprio convinto che forse stare con le donne non faceva per me e che avrei dovuto accettare di essere gay.
Ormai mi volevo togliere dalla testa tutte le donne... 
Ma come vedremo purtroppo non ci riuscii..






IL CUCKOLD

Ma chi è un cuckold ?
Il cuckold è un marito che accetta i tradimenti della moglie e trae eccitazione dagli stessi.
Non si potrebbe neanche parlare di tradimenti perchè anzi c'è una compiacenza e connivenza tra i due coniugi relativamente a questo menage.
Il cuckold è ben informato dalle scappatelle della coniuge e ne trae eccitazione. Il cuckold diciamo che è "un cornuto contento".
Certo ci sono diversi tipi di cuckold. C'è l'uomo passivo che, magari con problemi sessuali, gode nel vedere la moglie che fa sesso con un altro uomo e gode nell'essere umiliato e deriso. E' un maschio totalmente ridotto all'obbedienza e son obbligati ad accettare la vita sessuale della donna. Poi vi sono cuckold più attivi che in un certo qual senso cercano gli uomini con cui la proprio donna deve fare l'amore.
In alcuni casi il cuckold guarda l'amplesso della moglie e magari partecipa in qualche maniera allo stesso. In altri casi invece non sono presenti fisicamente agli incontri sessuali della proprio compagna.
E' un universo quindi molto complesso.
Io sinceramente non so se sono un cuckold o solo un castrone che accetta di buon grado le scappatelle di Anastasia. Certo ho nel corso del tempo riconosciuto una certa eccitazione di fronte a questa situazione. Sicuramente sono passivo e succube di lei, fin dal primo momento.
Poi una questione importante è capire se Anastasia è o era una sweet. Probabilmente all'inizio no, forse non mi amava neanche tanto.. ma con il tempo e con la maturazione come donna forse si è resa conto che questo menage le si addice e fa venire fuori il meglio di lei...




LA PRIMA NOTTE DI NOZZE

Una cosa ho capito: la prima notte di nozze è fondamentale. Li si giocano i rapporti, li si definiscono i confini e i ruoli.
Ed è quello che mi è successo.
Mi ero svenato per preparare un appartamento degno di Anastasia.
Avevo preso il letto più bello.
Quella notte fu un disastro. Non ci riuscii. Pochi secondi di eiaculazione tra le gambe della mia bella moglie.
Provammo nei giorni successivi ma il risultato fu lo stesso.
Anastasia era comunque tranquilla. Lei sapeva che aveva comunque il modo per soddisfare i suoi desideri sessuali.
Infatti ci capimmo senza troppo parole. 
Sabato invitai lo spagnolo a casa mia e gli lascia fare quello che doveva fare.
Io gli preparai da mangiare, gli diedi le chiavi della casa e della macchina e andai a dormire in un alberghetto li vicino.
Chiesi solo un po di privacy rispetto l'agenzia, non volevo che si sapesse. Furono molto comprensivi.
La cosa si ripeté per diversi sabati finché compresi che era sciocco andarmene a dormire fuori, Per cui rimasi a dormire in sala. Potevo anche essergli utile, la mattina gli preparavo la colazione.
Rimanendo a casa e sentendo il loro gemere compresi che mi eccitava anche la cosa... compresi che forse ero un cuckold.
Ma di questo parleremo in seguito... 


ANASTASIA

Mi avvicinavo ai 32 anni. Sarà un compleanno indimenticabile perchè proprio in quel periodo entrò nella mia vita Anstasia, mia moglie.
Quindici anni fà quando la conobbi Anastasia era una ragazzina di 18 anni che veniva dalla lontana Siberia.
Bellissima, bionda chiara, alta quasi 1,80, snella con fisico da modella con un seno prorompente.
Lavorava in un bar vicino all'agenzia e la conobbi perchè un giorno portò il capuccino e la brioche ordinati per la mia capa.
Rimasi subito folgorato da Lei. Incominiciai a frequentare il bar finchè dopo alcuni mesi mi rivolse la parola.
Si era accorta che l'ammiravo sempre e me lo disse. Diventai rosso come un peperone e allora le dissi che io lavoravo in un'agenzia di modelle (lo sapeva già) e che lei poteva fare la modella.
Organizzai in poco temo la prova con la mia capa e venne "scritturata".
Anastasia viveva in un piccolo monolocale, per aiutarla pensammo che poteva venire a vivere nelle camere dell'agenzia... non l'avessi mai fatto...
Anastasia era la preda esatta per il virile spagnolo..
E infatti ancora una volta incomincia a guardare come si conquista e si seduce una donna.
Gliela avevo portata in un vassoio da bravo gregario.
Avevo messo su un piedistallo Anastasia e approcciavo a Lei all'infinito.. conclusione ero il suo migliore amico.
Ma a volte il migliore amico serve. Non solo per sfogarsi ma anche per altro.
Infatti Anastasia aveva bisogno di aver certezze e soprattutto di avere un visto sicuro per l'italia. Per cui lei decise che io ero la persona giusta e mi sposò.
Presi in affitto un bilocale vicino al lavoro dove potevamo stare da soli.... ma dopo la prima notte di matrimonio.. capii che ciò non sarebbe in ogni caso stato possibile... Ma questa è un'altra storia...



IL MASCHIO ALFA E IL MASCHIO BETA

Una breve disgressione.
I maschi alfa come detto sono i maschi che sanno sedurre le donne, sono i maschi dominanti i capi branco.
I maschi beta sono i maschi che non sanno sedurre le donne, sono i gregari.
Non è vero che ci sono tante donne per cui ogni maschio ha la sua donna. No, ci sono maschi (gli alfa) che hanno più donne e maschi (i beta) che non ne avranno mai neanche se le sposano.
I maschi beta sono nati per essere gregari e tali rimangono.
Ma vediamone le caratteristiche.
I maschi beta:
- sono convinti che per sedurre le donne bisogna metterle su un piedistallo, ma facendo così diventono sono i loro zerbini;
- sono convinti che alle donne il sesso non piaccia, e su questo non hanno capito niente;
- sono convinti che le donne ragionino in maniera lineare come gli uomini, per cui non le capiscono;
- hanno spesso problemi di natura sessuale, o sono inesperti o inclini alla masturbazione, guardano troppo materiale pornografico e hanno un'idea distorta delle donne;
- sono convinti che una donna si possa approcciare all'infinito finendo così per diventarne amico o essere rifiutati;
- sono sempre frustrati palesando insicurezza che allontana le donne.
I maschi alfa:
- rispettano le donne ma sanno fissare le regole dei rapporti;
- sono sicuri sessualmente trasmettendo sicurezza;
- sanno come muoversi e palesano la loro mascolinità;
- guardano diritto negli occhi delle donne, hanno autostima e sanno farsi rispettare.
Il maschio alfa comanda, e gestisce. Il maschio beta subisce e si sottomette.
La donna sceglie, deve scegliere il maschio più in grado di essere "maschio",
Il maschio alfa è selettore e sa farsi scegliere.
Al maschio beta non rimane che la sua frustrazione.

IL MASCHIO ALFA

A dir la verità era catalano anche se di origine castigliana.
Con lui ho scoperto cos'è un maschio alfa: forte, virile, dotato e soprattutto dominante.
Da quella notte lui ha capito che poteva tutto su di me, ero suo. Non era in grado di resistere al suo fascino e alla sua forza virile.
Guardavo sempre le sue foto dove nudo mostrava la sua potenza sessuale.
Facevo tutto per lui, anche pulirgli i vestiti e soprattutto i suoi slip.. meglio se macchiati di sperma..
Lo amavo, sicuramente lo amavo, anche se non volevo ammetterlo. Lui ricambiavo con la sua dominanza e a me questo piaceva. Ero il suo paggetto, il suo servetto, il suo zerbino.
Ero andato in profonda confusione e cercavo in tutti i modi di non incontrarlo durante la giornata mentre lavoravo.. in linea di massima penso che gli altri non l'hanno capito a parte l'ungherese.. ovvio..
Lui sapeva come soggiogarmi.. mostrandomi la sua virilità e sorrideva ogni volta che deglutivo preso dalla voglia....
Dopo diversi mesi l'ungherese ci lascio.. e rimanemmo solo io e lui nelle camere dell'agenzia.
Si avvicinava il millenium bug... e per me fu veramente un botto quella fine d'anno.
Una sera tornato in camera mezzo ubriaco mi chiama.. e sdraiato sul letto completamente nudo.
Mi avvicino.. mi dice di inginocchiarmi.. lo faccio.. con un ordine schietto mi dice di prenderlo in bocca.. non reagisco e lo faccio.... per la prima volta ho fatto un pompino a un uomo.
In quei giorni ero veramente sconvolto.........








SI CAMBIA ANCORA

Il mio stato di castrone ormai usciva sempre più in maniera diretta. Avevo 30 anni ed ero ancora vergine. E di donne neanche a vederle.
Dopo 3 anni di lavoro con la bella modella, decisi di cambiare aria e vista la mia esperienza e anche i contatti che avevo avuto riusci a farmi assumere come assistente da un'agenzia di moda piuttosto grande.
Ormai era quello il mio settore e quello il mio lavoro.
L'agenzia di moda era piuttosto grande e giravano parecchie modelle e qualche modello.
Era il 1998, incominciavano a vedersi modelle un po da tutto il mondo e  anche dai paesi dell'est.
Io ero l'assistente personale della titolare dell'agenzia. Lei era una Signora di 40 anni ex modella, molto piacente seria e raffinata.
Sapevo come trattarla e conoscevo molto bene il mio lavoro.
Infatti Lei era contenta di me. Oltre ai lavori classici di segretario/autista le davo proprio una mano nella sua attività: recruitment delle modelle e organizzazione shooting.
Ero diventato parecchio professionale anche nel vestirmi: ora mettevo giacca e cravatta, sempre piuttosto serio e molto obbediente agli ordini. Ero sempre efficiente, presente e preciso.
Proprio un bravo assistente. Pronto ed obbediente.
Certo il mio cruccio intristiva la mia giornata: ero ancora vergine, le donne le guardavo, ammiravo, servivo ma nulla più. Poi questo cruccio si faceva sempre più pesante perchè mi trovavo in mezzo a delle bellissime e giovanissime donne. Che sofferenza !!!
Il momento di maggiore sofferenza era quando dovevo organizzare le serate in discoteca per le modelle e i modelli. Si era un modo secondo la mia capa di far sfogare queste ragazze e soprattutto i ragazzi. Spesso lontano da casa e con qualche difficoltà a trovare amicizie.
Infatti Milano era una città non facile per questi giovani stranieri: le ragazze erano un po considerate di facili costumi e i ragazzi non trovavano mai una giusta collocazioni.
Poi erano gli anni in cui arrivavano dai paesi dell'est ed erano donne. Immaginate cosa potevano provare a fare con loro i ragazzi italiani.. Io invece ero una sicurezza e pertanto ebbi il compito di fare da baglia a questa ciurma.
Dovevo provvedere a tutto: dall'accompagnamento in macchina di quelli che dormivano nelle camere sopra l'agenzia ...  all'acquisto dei preservativi nel caso in cui..
E quel caso accadeva sempre. Dovevo sempre accompaganre all'agenzia nelle camere una modella ungherese, uno schianto e dir poco, e un nerboruto modello spagnolo.
E ogni volta loro dietro la macchina... potete immaginare.. ci ero abituato ,.
Certo una volta mi sono dovuto fermare per infilare il preservativo nel pene del ragazzo.. e per la prima volta ho toccato un pene. Un vero pene, grosso, lungo .. la mia sensazione è stata forte..
Me lo ricordo ancora, ero mezzo sdraiato per infilare il preservativo, avevo tra le mani il pene a pochi centimetri dalla mia faccia... Quella volta ho per la prima volta pensato che forse non accettavo qualcosa di me, che forse se avessi accettato la mia indole passiva....
Diciamo solo che dopo quella sera il rapporto con quel ragazzo spagnolo cambiò completamente...
Ma questa è un'altra storia...






martedì 10 novembre 2015

IL MASCHIO VERGINE

Dopo quella sera una cosa ho capito. Le donne quando sanno che un maschio è vergine cambiano atteggiamento. Perdono il rispetto diciamo, lo vedono come un imbranato, uno sfigato.
Si certo non sono tutte così. Però la maggior parte si.
Poi quando il maschio vergine esprime la sua condizione si sente ancora di più debole e fragile e allora la Donna prende subito il sopravvento. E così è successo a me con la mia capa. Non che prima non lo avesse.. ma le ultime remore sono finite.
A quel punto lei non ha piu avuto remore.. e mi ha schiacciato. Ora tutto poteva e tutto faceva.
D'altra parte dipendevo da  lei in quanto suo collaboratore, dipendevo da lei per l'alloggio.. alla mia sudditanza economica e psicologica si è unita la sudditanza "sessuale".
Mi parlava tranquillamente delle sue performance sessuale raccontandomi delle "misure" dei suoi amanti.. E io stavo li tranquillamente ad ascoltarla e ad annuire come fossi la sua "amichetta del cuore".
Si forse per una donna un castrone è pari alle amichette di scuola.. e come avrei capito piu avanti questa era anche una condizione tutto sommato fortunata

UNA SERATA PARTICOLARE

Una sera di inverno, quando fuori nevica, a volte ci si lascia un pò andare. Ed è quello che è successo una volta alla mia capa verso di me.
Non è successo niente abbiamo solo passato una serata insieme a vedere la tv e poi un pò a parlare.
Tra una parola e l'altra e una bottiglia di birra e l'altra, mi lascia andare e gli raccontai di me.
Le dissi che ero ancora vergine e le raccontai della mia sfortunata esperienza con la mia ex fidanzata.
Si mise a ridere... rimasi un po triste.. ma poi risi anch'io.
Semi-ubriaco le raccontai anche che mi eccitava molto quando faceva l'amore in auto con i suoi amici e mi eccitavano i peni virili dei suoi amici... Lei continuo a sghignazzare.. un po era l'alcol.. un po da quella sera il nostro rapporto cambiò definitivamente.. per sempre... 

GIOVANE, BELLA E RICCA

Tre parole che la identificavano: giovane, bella e ricca. Io ero un pò l'opposto: ancora giovane ma non giovanissimo come lei, brutto e povero.
Lei era mia luce, io la seguivo, obbedivo e la mia vita si illuminava della sua bellezza e dei suoi successi.
Vivere di luce riflessa di qualcuno è una sensazione particolare. La mia vita perdeva senso senza la sua presenza.
Ero come un pianeta che girava intorno a una stella senza l'energia della stella rimanevo completamente sterile.
Lavorare per lei significa avere sempre in testa lei, ogni attimo della giornata.
Lei era ormai diventata una professionista conosciuta e richiesta nel suo campo ed io ero orgoglioso di questo. Ero orgoglioso di poter conoscere la sua più profonda intimità: di prepararle da mangiare, di pulirle i vestiti, di seguire i suoi amanti, di pulire il bagno quando si dimenticava di tirare lo sciacquone..si anche quello... più la sua stella cresceva, più si allontanava dalla dura realtà che noi mortali viviamo quotidianamente. Si era sviluppato in me una sorta di feticismo: tutto quello che lasciava mi attirava.. dalle sue feci,ai resti del mangiare, alla sua urina fino alle suole delle sue scarpe.
Lei era molto sicura di se e non tanto generosa con me, anzi per niente. Non è che mi trattasse male però mi teneva a distanza. Nella sua casa di 150 mq mi lasciava la mia cameretta, dove dovevo stare quando non lavoravo. Li mangiavo, dormivo e passavo il mio poco tempo libero. Il mangiare me lo compravo da solo e avevo un mio frigorifero. Potevo usare la cucina ma chiaramente se non disturbavo. Avevo chiaramente un bagno tutto mio.....
Ma e poi mai un gesto di tenerezza verso di me, li dall'alto della sua stella mi trattava sempre con distacco professionale. Io ero e rimanevo il suo assistente, io suo tuttofare, chi pagato si sobborcava delle fatiche quotidiane al posto suo.



GUARDONE

Tra le varie attività che dovevo svolgere nel mio ruolo di assistente vi era quella di accompagnare a feste, party e serate in discoteca la mia capa. In quelle serata e nottate ho forse vissuto per la prima volta e pienamente un barlume di consapevolezza. La consapevolezza di chi non può essere maschio e deve essere fortunato nel servire e riverire una bellissima Donna.
Il mio premio era guardare, e se non se ne accorgeva toccarmi fugacemente e velocemente.
Ma forse, e di questo non ne ero ai tempi consapevole, il premio più grande era la fiducia che ricevevo da Lei. Forse quella ragazza per la prima volta mi ha trattato considerato come un castrone, prima fra tutte in maniera completa e totale. Ma questo non lo avevo ancora capito.
Era giovane, bella e adesso anche ricca. Quello che cercava era divertirsi, vivere compiutamente la sua sessualità. E' così faceva, ed io ombra di questa divina bellezza anche in questo dovevo esserlo utile. Chiaramente non in maniera diretta... Dopo le sue nottate di divertimento da bravo autista la dovevo riaccompagnare a casa... e molto spesso non era sola ma in dolce compagnia di giovani e belli amanti. Spesso nell'auto iniziavo ad amoreggiare, i corpi semi nudi si attorcivagliavano e su ordine o li accompagnava a casa dove finivano l'amplesso oppure mi fermavo in attesa che l'amplesso venisse consumato dentro l'auto. Guardare queste immagini stupende come delle divinità greche per me era fonte di massima eccitazione. Per questi giovani, virgulti e virili ragazzi lei era l'ape regina.. ogni volta uno nuovo. Sceglieva lei chiaramente. Io ero l'assistente anche in quello: li accompagnavo, pulivo la macchina dalle macchie di sperma, preparavo l'alcova a casa e una bella doccia per entrambi.. e poi la mattina riaccompagnavo il ragazzo di turno a casa sua....
Per la prima volta in vita mia in quei frangenti ho vissuto una nuova sensazione, rimanevo attirato dai peni grandi e forti di quei ragazzi. Cercavo sempre di guardarli senza farmi accorgere. Erano veramente stupendi, e in alcuni casi ho vissuto veramente una forte attrazione .........


L'ASSISTENTE

Dopo un mese di disoccupazione e depressione, incontro Lei: un sogno vero, bellissima, alta snella.
La vedo in un bar in zona Montenapoleone mi avvicino per salutarla e lei mi chiede di aspettarla un attimo perchè aveva bisogno di parlarmi.
Aspetto 10 minuti stava bevendo un drink con un modello e poi mi si avvicina e mi spiega che ora aveva molti lavori e siccome aveva notato che io lavoravo molto pensava a me come suo assistente.. accettai immediatamente.
Da quel giorno iniziò veramente un particolare stato di ebrezza, ero proprio nel lavoro che solo un castrone poteva fare. Stare a fianco di una bellissima ragazza, giovane bella e in carriera, e non fare assolutamente niente.. se non servirla..
Ben presto questo nuovo lavoro praticamente mi prendeva 24 ore al giorno.
Infatti dovetti trasfermi da lei. D'altra parte era ormai un modella di alto livello, una top model.
Mi pagava 800.000 lire al mese e il mio impegno era veramente totale.
Oltre ai viaggi, un giorno a Parigi, l'altro a New York, Londra.. anche la sola presenza a Milano era veramente impegnativa.
Ero la sua ombra completa, le facevo di tutto: preparazione colazione, pulizia casa, autista, segretario, prednere appuntamenti, seguiro pendenze fiscali.. insomma dalla a alla z.. a totale sua disposizione.
Ogni viaggio l'accompagnavo e glielo organizzavo... prenotavo aerei, treni, taxi.. sentivo gli agenti, di tutto e di piu. Fino al massaggio ai piedi quando era stanca di portare i tacchi.
Finanche l'autista quando andava a divertirsi di notte nelle discoteche milanesi.. insomma ero proprio il suo tuttofare.
E la vedevo in tutte le mise... pure nuda.. e vi dico un colpo al cuore ogni volta. Ma d'altra parte un assistente non ha sesso.. ha solo il dovere di servire la propria capa.... e lei era la mia.


venerdì 6 novembre 2015

IL MIO COSINO

Vi voglio parlare brevemente del mio cosino. Delle dimensioni ve ne ho già parlato: 7 cm in tiro.. 4/5 in condizioni normali.
Un micro dotato... non c'è niente da dire..
E' fimotico... ahimè ho sempre avuto paura di mettermi nelle mani di un dottore per risolvere il problema.
Si ritrae .... beh non e neanche troppo bello da vedersi..
Insomma totalmente inutile per la sua funzione riproduttiva.....
E' sempre stato il mio problema.. è a causa sua non sono riuscito a diventar maschio...
Che dire...... ormai lo accetto così... ma prima....

IL MIO NUOVO LAVORO

Devo dire che nel mio nuovo lavoro ho imparato bene a fare una cosa: masturbarmi.
A 28 anni trovarsi in mezzo a tante belle e giovanissime modelle e anche modelli... è stato veramente un'esperienza da shock culturale ed erotico.
L'agenzia era retta da una bella donna sui 50 anni, ancora bene tenuta. Passavo la giornata a valutare le modelle, piu che altro i modelli secondo me.. e poi ad organizzare con la sua segretaria i lavori per le modelle.
Poi c'era la segretaria, una ragazza di vent'anni bella tosta e pronta. Ed infine io che me ne stavo quatto quatto alla reception a controllare il via vai e organizzavo alcuni appartamentini che venivano dati alle ragazze e ai ragazzi che venivano dall'estero.
Poi facevo come al solito il lavoro di bassa manovalanza: caffè per la capa e per la segretaria, telefonate varie, fotocopie etc etc..
Ero il ragazzo tuttofare della compagnia.... e come tale venivo trattato sia dalla capa, dalla segretaria sia dalle modelle.
Mancavo solo che mi chiamassero con il fischio o con lo schioccare delle dita.. ma così mi andava e mi andava anche bene.
Con la capa non avevo tantissimo a che fare: più che altro le preparavo il caffè con la vecchia moka dell'agenzia. Con la segretaria un pò di più. Era una ragazza molto determinata e molto forte di carattere. Chiaramente con me aveva subito capito che mi poteva comandare ed ero diventato ben presto il suo assistente zerbino.
A dir la verità quel lavoro durò veramente poco solo 3 mesi, ma ebbi la fortuna di trovare la mia futura datrice di lavoro.
Si trattava di una bellissima modella australiana, alta quasi 1,80 snella, capelli biondo scuro, gambe da vertigini, occhi verdi con venature grigie... insomma una bomba sexy.
In fondo l'unica che ha fatto un minimo di carriera dopo che ha chiuso quella scalcinata agenzia.
Ho avuto la fortuna di entrare nelle sue grazie: aveva un carattere molto cordiale, socievole e chiaramente dominante.. diciamo perfetta per me.
Quando ebbi la notizia che sarei rimasto senza lavoro.. ricaddi nella mia solita depressione fantozziana... ma fortunatamente questa splendida creatura seppe tirarmi su di morale..
Ma questa è un'altra storia....




giovedì 5 novembre 2015

LA CAPA - PARTE II

Avere R. come capa è stata sicuramente un'esperienza molto umiliante che mi ha fatto comprendere la condizione che stavo raggiungendo.
R. aveva un fascino incredibile verso di me, riusciva a farmi fare quello che voleva.
E così accadde.
Diventai ben presto il suo commesso personale, le portavo il caffè, le facevo i lavori che non riusciva a far fare agli altri e tutte le commissioni più umilianti che si potessero immaginare.
D'altra parte dovevo dimostrare di essere un buon impiegato perchè la situazione all'interno della ditta non era certo ottimale.
Avere una donna capo, è stato per me la prima vera e propria esperienza di dominazione continua.
Tutti i giorni e per tutto il giorno dovevo abbassare gli occhi ed ubbidire.
Era così sensuale che non poteva fare altrimenti del resto.
R. aveva un fascino particolare: non era bellissima, piccola e snella non aveva le classiche forme conturbanti.
Però ci sapeva fare con gli uomini.. e ci sapeva fare tantissimo con i castroni come me.
E per questo motivo passai un anno totalmente succube di lei. Non potevo e non volevo resisterle.
Ormai venivo considerato il suo zerbino anche dai colleghi che mi prendevano in giro per il mio atteggiamento.
Ad un certo punto non riuscivo più a resistere in quella situazione e decisi quindi di licenziarmi.
Passai diverse settimane in totale silenzio chiuso nella mia stanzetta.
Dovevo ancora ricominiciare da zero, con una sola certezza: incominiciavo a rendermi conto di non essere all'altezza nei rapporti con l'altro sesso.
Dopo un pò di settimane incominiciai a cercare un lavoro e fortunamente lo trovai.
Trovai un lavoro come reception in un'agenzia di moda....
Veramente un colpo per un castrone.. come vedrete....

martedì 21 luglio 2015

LA CAPA - I PARTE

Mentre mi stavo ancora leccando le ferite della mia breve relazione con S. una novità si avvitava nella mia vita.
Il capo dell'ufficio spedizioni dove lavorava andava in pensione e l'azienda incominciava i confabuli per cercare il nuovo capo.
Sarebbe andato in pensione a marzo e quindi tutte le strategie dovevano essere fatte con largo anticipo.
Ai tempi i funzionari erano prevalentemente uomini, le donne erano relegato a lavori di ritaglio.
Però i tempi stavano cambiando,
L'ultimo giorno di marzo il capo fa la festa d'addio, pasticcini, vino bianco, pizzette, orologio di regalo, tanti bei discorsi.. e chiaramente viene presentato il nuovo "boss".
Mentre mi abbuffavo tra le pizzette e i pasticcini, vedo anche i miei colleghi dell'ufficio dove lavoravo prima.
In particolare vedo R., ve la ricordate.. giusto ?
Adesso con una mise più professionale, indossavo un tailleur nero composto da gonna a tubino fino al ginocchio, giacca nera e ovviamente delle bellissime scarpe tacco 12 (almeno cosi pensavo..)
L'avvicino e la saluto. Le dico che è molto elegante e sempre bellissima. Mi ringrazia con un tono un pò distaccato e poi mi saluta avvicinandosi al Capo del Personale confabulando con lui.
Ho pensato che in fondo è sempre stata una snob e poi dopo quella serata.. beh c'era un pò da vergognarsi..
Ultimi minuti della festa e poi si ritorna al lavoro.. c'era parecchia tensione nell'aria.. ma chi sarà il nuovo capo ?
Ed ecco che prende la parola il Capo del Personale. Si prende parecchi minuti nel ringraziare il pensionando e poi.. alla fine presenta il nuovo boss.
Mentre vedo avvicinarsi al Capo del Personale sorridente R....lui con voce stentorea la proclama nuovo capo, o capa.. come volete, dell'ufficio spedizioni.
Ero in fondo fortunatamente... ma il mio viso diventa terreo.. un incubo si fa realtà.
Un doppio incubo: avere un capo donna per me era un incubo, vista la mia tendenza a sottomettermi alle donne nelle mie fantasie doverlo fare nella realtà era il peggio che poteva accadermi; il secondo incubo è che questo capo fosse R. che mi attraeva profondamente e con la quale avevo fatto una figura di "m" incredibile.. ve la ricordate, giusto ?
Dopo quel giorno vivrò sulla mia pelle cosa significa essere nella realtà sottomesso ad una donna..
Ma questa è un'altra storia...



martedì 14 luglio 2015

IL CORPO DEL CASTRONE

Vorrei fare una parentesi su come sono fisicamente. Corpo e mente sono strettamente collegati. Io sono quello che penso e penso come sono.
Il mio corpo si è sviluppato in coerenza con la mia castrazione psicologica.
Il corpo snello e muscoloso di un maschio virile è qualcosa di profondamente diverso da quello che sono io.
Sono grassoccio fin da piccolo. E soprattutto la mia ciccia si è sviluppata oltre che nella pancia in parti propriamente femminile come i fianchi e le mammelle.
Ora sono decisamente obeso, infatti per 180 cm di altezza peso 120 kg. La mia pancia è enorme e le mammelle si notano profondamente.
Le spalle sono strette e sono leggermente incurvato.
Il pene è realmente piccolo: flaccido non raggiunge i 5 cm, in tiro al massimo 7 cm... poi non è cosi facile misurarlo..
Il mio aspetto fisico non mi ha certo aiutato nei confronti delle donne, e non solo anche degli altri maschi.
Mi sono sempre sentito inadatto per come sono e continuo a sentirmi ancora adesso anche se come ho già scritto ora ho raggiunto un più alto grado di accettazione.

ALCUNE RIFLESSIONI

L'esperienza con S. mi ha lasciato fortemente turbato. Ancora adesso pensandoci mi viene un brivido sulla schiena: S. era una predatrice, una Donna Vampiro che ti toglie anche l'anima e sopratutto una Castratrice.
S. si muoveva in baso al suo istinto profondamente sadico e fin dall'inizio ha capito che io potevo essere una prede facile, da sedurre e da castrare psicologicamente.
S. mi ha ridotto in un non-maschio, ha messo sotto i piedi la mia virilità.
Sapeva come controllarmi. Innanzitutto la seduzione, poi l'identificazione del mio punto debole e infine la comunicazione a doppio legame per controllarmi e sottomettermi.
La comunicazione a doppia legale è una comunicazione dove vi è una incongruenza tra la comunicazione verbale e quella non verbale. Il momento più alto di questa incongruenza si è avuta in vacanza: non ti voglio più (comunicazione verbale) ma ti seduco (comunicazione non verbale).
La comunicazione a doppio legale rende impotente e dipendente chi la riceve come la tela di un ragno non fa muovere la preda... e forse si S. era la Vedova Nera che con il Suo veleno mi ha immobilizzato e ha ucciso la mia virilità o perlomeno quel poco che rimaneva.
Ci sono voluti molti anni prima che avessi un'altra relazione con una donna, S. mi aveva castrato psicologicamente e io non lo capivo.
Solo dopo vent'anni me ne sono reso conto e ho raggiunto un minimo di serenità e di accettazione di me stesso.
Ma questa è un'altra storia....

LA FIDANZATA

La mia incapacità di relazionarmi in gruppo mi ha finito per emarginarmi sempre più nell'ufficio dove lavoravo.
L'azienda allora ha deciso di spostarmi nell'ufficio spedizioni. Li il lavoro principale era preparar bolle e contattare spedizionieri.
Che bella carriera !!! ma comunque poco mi importava, lo stipendio era identico.
La mia autostima nel frattempo scendeva, non una cosa mi andava bene. Sempre solo e anche il lavoro non mi dava un minimo di soddisfazione.
Il mio capo visto le mie scarse capacità lavorative mi mandava spesso a portare pacchi dagli spedizionieri. In particolare andavo da uno dove ho conosciuto una ragazza, che chiamiamo S., che mi ha profondamente segnato.
Andando da uno spedizioniere conosco S., una ragazza alta mora gambe lunghe e ben fatte, tacchi giusti e gonna corta a sufficienza da mostrare le sue bellissime cosce.
Settimana dopo settimana, entro in confidenza con S.  Devo dire che per me era una cosa abbastanza straordinaria riuscirmi a lasciare andare con una ragazza così bella.
E infatti più sciolto rispetto il solito divento meno impacciato e anche più simpatico.
Un giorno S. mi invita a bere un caffè. Io balbettando accetto e l'aspetto all'uscita dal lavoro e andiamo in un bar li vicino. Ci sediamo lei prende un caffè shakerato, io un caffè di normale. Incominciamo a parlare a lungo finchè mi invita nella villetta dove abita verso Bergamo con i suoi genitori.  E chiaramente accetto..
La domenica mi alzo presto passo la mattina a pensare a questo incontro e dopo un pranzo leggero prendo la macchina e vado da S.
E per la prima volta in quella calda domenica di giugno ho baciato in bocca una donna.... E' difficile dimenticare il primo bacio, la sua passione. Ho però fatto un errore, che mi sarebbe costato caro: le ho detto che era la prima donna della mia vita e lei da li ha preso il sopravvento incontro dopo incontro.
Ogni domenica andavo da lei e piano piano l'intimità aumentava.
Certo che fosse una situazione una ragazza un pò particolare l'avevo intuito presto: continuava a dirmi che in casa sua suo padre non contava un bel niente, che la mamma comandava e che aveva tradito il marito.
Oltre la domenica qualche volta sono andato anche la sera e proprio verso fine giugno usciamo insieme a dei suoi amici. La vedo molto in confidenza con un ragazzo, e dopo prima che la lascio mi dice che con quello era il suo ex ragazzo e di non offendermi ma lui a letto ci sapeva fare mentre io ero molto inesperto....
Mi sono sentito cadere il mondo addosso e la mia insicurezza è divampata. E da li lei è esplosa nella sua vena dominante come una diga che sta smottando.
Sempre più sadica, sempre più irascibile e sempre più umorale nei suoi compartimenti: un momento tranquilla e dolce, due minuti dopo mi copre di insulti.
Ogni volta che andavo da Lei sapeva come prendermi: sensuale, bella, sexy..... ma comunque sempre mi ricordava della mia inesperienza e verginità.
Una domenica eravamo come al solito soli in casa. I suoi genitori le lasciavano la casa, pare che fossi molto simpatico alla madre cioè a chi deteneva il potere in quella casa. I suoi ex erano si magari molto virili ma anche un po dei saltimbanco senza nè arte e nè parte e vedeva in me il classico bravo ragazzo. Ma probabilmente S. non cercava un bravo ragazzo.
Quella domenica S. decide che dobbiamo provare la penetrazione.... putroppo i risultati furono disastrosi.. venni dopo pochi secondi tra le sue cosce. S. era imbestialita, ma bontà sua non mi cacciò di casa e continuammo a vederci. Era l'inizio di luglio, ormai mi dominava completamente, ed ero diventato anche il suo autista: la sera finito il lavoro dovevo andarla a prendere e accompagnarla a casa in macchina.
S. decide che dobbiamo andare in vacanze in Spagna. E io li ad organizzare e chiaramente a pagare.... ma che bravo cagnolino !!! Luglio è stato un vero calvario: ad ogni suo ordine dovevo obbedire e gli ordini si moltiplicavano.
Ogni giorno diceva che non era sicura del nostro rapporto e poi dopo cinque minuti mi baciava e mi eccitava. Non capivo più niente. Prima parlava di lasciarmi e poi di sposarci... ogni giorno diventavo sempre più dipendente da Lei.
Prima di partire mi dice che ho le mani bucate per cui al ritorno avrebbe voluto controllare lei le mie spese: un conto intestato con lei che deteneva bancomat e carta di credito e mi dava la paghetta !!!! Devo ammettere che avrei ormai accettato questa condizione se si fosse avverata.
Arriva il giorno della partenza, andiamo e partiamo verso Benidorm.
Arrivati la prima sera si riposa, il giorno dopo in spiaggia: chiaramente io porto tutto l'occorrente e preparo la stuoia. Così sarà per tutta la vacanza.
La sera tornati nel residence mi dice che non vuole più stare con me perchè non sono abbastanza virile... e che tra noi è finita.. io piango disperato, lei mi bacia... ma ormai è finita.
Continuiamo la vacanza, qualche volta quando mi vede un pò ribelle mi eccita per calmarmi.... ma poi si va avanti così a fare quello che vuole Lei.. io il suo burattino...
Dopo quella vacanza non ho mai più visto S. Ora sarà una donna di 47 anni (ha un anno più di me), chissà se si è mai sposata. secondo me no.
L'ultimo mio gesto di sottomissione è stato quando gli ho spedito le foto che avevamo fatto... Lei non mi ha neanche risposto.. neanche un grazie...
Forse da quel giorno sono entrato a far parte definitivamente del club dei castroni.. ma non lo sapevo ancora...




LE MIE PRIME ESPERIENZE - II PARTE

Mentre passavano gli anni e continuavo nella mia solitudine masturbatoria ho avuto altre esperienze che mi hanno segnato molto.
Per prima cosa mi ricordo l'ultima anno di università. Li non pensavo molto all'universo femminile così preso dal concludere la tesi e la sottotesi. Si ha quei tempi c'era anche la cosidetta tesina o sottotesi. Una breve relazione su un tema diverso rispetto a quello della tesi.
Poco tempo prima avevo conosciuto una ragazza, alta mora snella. Una bellezza inestimabile, sempre con tacchi e vestiti molto direi manageriali..
Come al solito oltre che di esami, studi, università non ho mai parlato con Lei. ma diciamo che era diventata in quel periodo la mia compagna dei miei sogni masturbatori.
Un giorno le parlo della mia tesina.. e Lei con un balzo rapace.. "senti ma non potresti cambiandola un pò passarmela.." . e io chiaramente con un cenno obbedisco.. e le chiedo "senti te la preparo questo week end e poi ci possiamo vedere nella sala studi della biblioteca universitaria e te la passo.. magari settimana prossima". Lei d'accordo mi fissa il giorno.
Quel giorno ero super eccitato.. finalmente.. la incontro.. Lei stupenda..
Arrivo mi saluta e la vedo seduta vicino a un ragazzo palestrato, bello come pochi e probabilmente anche virile.
Le consegno il lavoro che ho fatto,Lei ringrazia con un sorriso e io mi siedo poco distante facendo finta di leggere un libro che mi ero portato..
Forse quel giorno ho intuito larvatamente che ero un castrone anche se non sapevo ancora cosa fosse, ma ho fatto di tutto per cancellare dalla memoria quel fatto.. anche se Lei non l'ho cancellata, bellissima, sfuggente e molto molto dominante.
Passano i giorni, i mesi e finalmente trovo lavoro in una grande azienda.
Mi mettono in ufficio con molti neoassunti.
Era un periodo in cui i giovani venivano assunti. Tra gli altri vi era un ragazzo di alcuni anni più vecchio di me e una ragazza che aveva quasi trenta anni.
Lui aveva un carattere calmo, fermo e piuttosto dominante. Io avevo un pò di difficoltà di ambientamento soprattutto a causa della mia timidezza e allora mi ha preso sotto la sua ala protettiva.
Lavorava in quell'azienda da qualche mese e veniva considerato un prospetto interessante che avrebbe potuto negli anni far carriera.
Invece io con la mia timidezza non riuscivo ad integrarmi e venivo considerato un imbranato.
Ma tant'è ai tempi non si licenziava e allora non avevo paura di perdere il lavoro.
Il ragazzo, aveva comunque 32 anni per cui sarebbe opportuno chiamarlo uomo, lo identificherò da qui in avanti come P.
Per inciso io avevo 24 anni, laureato con buoni voti ma proprio a causa del mio carattere molto imbranato nei rapporti con gli altri e nel lavoro.
La ragazza aveva 30 anni, quindi già una donna, di buona famiglia ma con pochissima voglia di lavorare. Era la classica viziata, carina ma non bellissima. Non era molto alta e si metteva sempre gonnelline piuttosto corte e sandali con tacchi alti. Per inciso era estate e incominciava a far caldo.
A causa del suo fare viziato e forse anche del suo modo un pò da ochetta veniva considerata e vista male dai colleghi ma non da me e da P. Io me ne ero subito innamorato, ero totalmente invaghito di Lei. La identificheremo con R.
Visto l'ambiente giovanile si era abituati ad uscire spesso anche la sera ed una sera uscimmo io, P. e R. Dopo la classica pizzata siamo andati a casa di P. Si parla un pò, si beve una birra e poi P. e R. incominciano a baciarsi intensamente.. io che speravo.. invece mi trovo a fare il terzo incomodo, come scoprirò più avanti il cuckold. Loro vanno nella camera da letto per fare quello che devono fare.. mentre io aspetto li solo soletto.. ero anche senza macchina per cui mi doveva accompagnare a casa.. Finito P. accompagna R. e poi me, silenzio completo per tutto il viaggio.. salvo poi alla fine P. mi dice.."ma su dai R. sai com'è non te la prendere troverai di meglio.." lo saluto e scendo.... quella notte non ho dormito ero veramente sconvolto.


venerdì 10 luglio 2015

LE MIE PRIME ESPERIENZE - PARTE I

Devo dire che fin da piccolo avevo un’indole sottomessa: all’asilo nido venivo anche picchiato dalle bambine e andavo a piangere dalla maestra.
Ho passato l’adolescenza in solitudine circondato solo da pochi amici maschi.
In quegli anni ho sviluppato una mia grande capacità: guardare le gambe delle ragazze senza farmi beccare !!
D’altra parte con le compagne di classe più belle non preferivo parola, solo con alcune delle meno carine.. mi salvava il fatto di essere il più bravo della classe per cui ad alcune facevo i compiti…
Comunque in quegli anni di solitudine, mentre ragazzi e ragazze amoreggiavano, io potevo solo dedicarmi agli studi, guardare le gambe delle belle ragazze e masturbarmi…
In effetti in quegli anni ho sviluppato le mie pulsioni: gambe, piedi, tacchi a spillo.. ma non capivo e non accettavo.. Sentivo i miei impulsi a farmi sottomettere ma li trattenevo, ne avevo paura.
E così anche negli anni dell’università, studiare, studiare, studiare… e stop.
Mi ricordo alcune esperienze.
In quegli anni sentivo sempre più forte il desiderio di sottomissione, che avevo sempre più difficoltà a limitare.
Nelle mie solitarie uscite al cinema di Piazza Duomo, mi sono fermato davanti ad un giornalaio.
Vedo una rivista che mi fa trasalire, una Donna con una mise seducente tacchi vertiginosi, frustino in mano e un maschio ai Suoi piedi adorante.
Era Club, una rivista BDSM per quei tempi mezzo d comunicazione e di eccitazione per gli amanti della sottomissione.. tempi in cui non esisteva ancora internet.
Mi avvicino furtivamente e l’acquisto, costava se non sbaglio 5.000 lire.. non poco per i tempi.
Scappo via veloce nascondendola quasi fossi un ladro. Le mani si fanno sudate e fantastico mentre mi avvicino a casa.
Appena aperta la porta corro in bagno.. e li potete immaginare…
Ogni volta che andavo in Piazza Duomo (si trovava solo li) compravo quella rivista che per me era un oggetto di culto.
Ero un pivello però, non mi rendevo assolutamente conto di essere un castrone.. anzi a dir la verità non sapevo neanche di esserlo.
All’interno della rivista c’era la parte degli annunci. Una volta fattomi coraggio rispondo ad un annuncio. Una coppia, entrambi dominanti, Lei con un fallo. Cercavano un giovano schiavo da sottomettere e penetrare. Rispondo lasciando una casella postale.
Che difficile a quei tempi senza internet.
Dopo un po’ di settimane, vado in posta ed è arrivata una risposta con all’interno alcune foto di questa coppia ed un loro numero di telefono. Io avevo vent’anni, loro erano dei trentenni.
Medito, rimugino e ci penso tante volte .. ma poi quando manca il coraggio.. manca non c’è niente da fare.. e rinuncio.
Quella lettera l’ho tenuta per tanto tempo nel cassetto della mia cameretta. Un feticcio per i miei sogni e le mie masturbazioni.
Ma adesso passiamo alla prima volta che ho baciato i piedi ad una Donna.
Avevo 22 anni, vacanza a Londra con gli amici, serata pazza e stranamente per me bello pieno di alcol.
Quando ritornavamo all’albergo vedo un locale di quelli un po’ particolari e , mentre il mio amico mi aspetta fuori e cerca all’inizio di fermarmi, entro.
Non mi ricordo tantissimo, ero mezzo ubriaco.. anzi forse completamente, si avvicina una ragazza nera molto bella che mi invita a sedersi a fianco a Lei.
Mi fa acquistare da bere per entrambi, e io non bado a spese. Poi sotto l’ebbrezza dell’alcol le chiedo se posso baciarle i piedi..

Lei chiama un uomo li vicino glielo chiede e mi lascia fare….. ho sognato quei baci per tanto tempo.. pochi attimi indimenticabili….. Poi sempre quell’uomo si avvicina e mi dice che il mio amico mi aspetta fuori e mi accompagna barcollante all’uscita…. mentre la ragazza mi sorride in maniera ammiccante…